Imprese
Insieme per un futuro migliore
L'Accademia di Brera e le Imprese:
una nuova frontiera
L’Accademia di Brera si apre su orizzonti diversi: non solo su quelli degli altri protagonisti dell’alta formazione artistica, di cui è pivot a Milano. E’ infatti parte, da sempre, del tessuto delle grandi istituzioni culturali, in Europa e nel mondo
L’Accademia si orienta sempre più verso il mondo delle imprese ed i versanti più dinamici della tecnologia. Brera si configura, d’altra parte, già oggi come un vero e proprio laboratorio. L’organizzazione delle sue attività formative orienta gli studenti verso una direzione ed una dimensione applicativa del pensiero "artistico": non più e non soltanto il portato ed il prodotto della creatività del singolo, ma l’outcome di una ricerca strutturata e applicata.
Esiste pertanto una parentela tra formazione e produzione artistica dell'oggi e organizzazione di impresa: una parentela che rende meno distante la relazione tra i due mondi e che fa dell’Accademia un centro gravitazionale internazionale del sistema dell’education e dell’industria creativa.
L'economia della conoscenza
Nell’economia della conoscenza, alle prese con le caratteristiche immateriali del prodotto, l’arte diviene l’indicatore del tasso di innovazione di una società.
Illustrare le potenzialità della relazione Accademia Brera-imprese, a partire da una reciproca conoscenza e da un reciproco arricchimento: questo il nostro primo obiettivo, all’insegna del valore aggiunto che creatività ed espressività artistica possono appunto rappresentare, soprattutto in un contesto in cui le caratteristiche immateriali del prodotto (come la conoscenza, l’esperienza, l’eterogeneità, la discontinuità) possono essere generate sempre più da un capitale umano attivo e propositivo.
L’“economia della conoscenza” che contraddistingue l’Accademia di Brera è una visione contemporanea e aperta di una società in evoluzione, alla ricerca di nuovi valori: la creatività come forma di successo nasce dalla contaminazione e si sviluppa – come sosteneva il matematico Poincaré – “nella capacità di unire elementi preesistenti in combinazioni nuove ed utili”.
