Regolamento Didattico

Accademia di Belle Arti di Brera

D.D.G. del 30 settembre 2013, n. 1766 (approvazione)

D.D.G. del 26 gennaio 2016, n. 89 (modifica)

D.D.G. del 01 luglio 2024, n. 970 (modifica)

Decreto Direttore ABA Brera del 09/08/2024, n. 5245 (adozione modifica)

 

TITOLO I. Principi generali

Art. 1. Finalità

Art. 2. Titoli e corsi di studio

Art. 3. Crediti formativi accademici

Art. 4. Regolamenti didattici dei corsi di studio

Art. 5. Strutture didattiche

TITOLO II. Strutture didattiche, di produzione e di ricerca 

Art. 6. I Dipartimenti

Art. 7. Le Scuole

Art. 7/1. Corsi di Studio

TITOLO III. Corsi di diploma accademico di I livello

Art.8. Corsi di diploma accademico di I livello

Art.8/1. Ammissione

Art. 8/2. Conseguimento del diploma

Art. 8/3. Istituzione e attivazione dei corsi

Art. 8/4. Valutazione

Art. 8/5. Organi del corso

TITOLO IV. Corsi di diploma accademico di II livello

Art. 9. Corsi di diploma accademico di II livello

Art. 9/1. Ammissione

Art. 9/2. Conseguimento del diploma

Art. 9/3. Istituzione e attivazione

Art. 9/4. Valutazione

Art. 9/5. Organi dei corsi

TITOLO V. Corsi di specializzazione

Art. 10. Corsi di specializzazione

Art. 10/1. Ammissione

Art. 10/2. Conseguimento del diploma di specializzazione

Art. 10/3. Istituzione e attivazione

Art. 10/4. Valutazione

Art. 10/5. Specializzandi

Art. 10/6. Organi dei corsi

TITOLO VI. Dottorato di Ricerca dell'Alta formazione artistica, musicale e coreutica

Art. 11. Caratteristiche e istituzione dei corsi di Dottorato

Art. 11/1. Organi dei corsi

Art.11/2. Ammissione, borse di studio e attività retribuita

Art.11/3. Conseguimento del diploma

Art.11/4. Valutazione dei Dottorati di Ricerca

TITOLO VII. Master accademici

Art. 12. Corsi di Master accademico

Art. 12/1. Attivazione

Art. 12/2. Conseguimento del diploma

Art. 12/3. Organi del master

Art. 12/4. Finanziamento

TITOLO VIII. Corsi di Perfezionamento, aggiornamento e formazione permanente e ricorrente

Art. 13. Corsi di perfezionamento

Art. 13/1. Progettazione del corso

Art. 13/2. Attivazione del corso

Art. 13/3. Organi del corso

Art. 13/4. Finanziamento

Art. 13/5. Attestato di frequenza

Art. 13/6. Ulteriori strutture didattiche

TITOLO IX. Servizi didattici integrativi

Art. 14. Attività integrative

Art. 14/1. Corsi serali e propedeutici

Art. 14/2. Corsi di formazione, stage e seminari

Art. 14/3. Attività di tirocinio post-diploma

Art. 14/4. Corsi e attività di perfezionamento all’estero

Art. 14/5. Attività culturali e integrative

TITOLO X. Organizzazione didattica

Capo I. Programmazione, coordinamento e verifica

Art. 15. Programmazione didattica

Art. 15/1. Incompatibilità

Art. 15/2. Piano degli studi annuali

Art. 15/3. Piano di copertura degli insegnamenti

Art. 15/4. Piano di utilizzo degli spazi e degli orari

Art. 15/5. Manifesto annuale degli studi

Art. 15/6. Coordinamento delle attività didattiche

Art. 15/7. Verifica dei risultati delle attività formative

Capo II. Attribuzione dei compiti didattici

Art. 16. Forme didattiche

Art. 16/1. Corsi ufficiali d’insegnamento

Art. 16/2. Esercitazioni e laboratori didattici

Art. 16/3. Seminari didattici

Art. 16/4. Tirocini

Art. 16/5. Compiti didattici dei docenti

Art. 16/6. Modalità di copertura degli insegnamenti

Capo III. Accertamento della preparazione degli studenti

Art. 17. Accertamento della preparazione degli studenti

Art. 17/1. Ammissione agli esami di profitto

Art. 17/2. Commissione degli esami di profitto

Art. 17/3. Ammissioni ai corsi di studio

Art. 17/4. Accertamento della preparazione iniziale

Art. 17/5. Prova finale di diploma

Capo IV. Qualità della didattica

Art. 18. Attività di orientamento

Capo V. Responsabilità didattiche

Art.19. Individuazione delle responsabilità

TITOLO XI. Studenti

Capo I. Norme generali

Art. 20. Rapporto formativo

Art. 21. Immatricolazioni

Art. 21/1. Iscrizioni e libretti accademici personali

Art. 21/2. Immatricolazione in base a titolo di studio straniero

Art. 21/3. Iscrizione di diplomati

Art. 21/4. Iscrizione a corsi singoli

Art. 21/5. Curricula e piani di studio individuali

Capo II. Mobilità studentesca esterna e interna

Art. 22. Trasferimento ad altre accademie

Art. 22/1. Trasferimento da altre accademie

Art. 22/2. Passaggi di corso

Art. 23. Riconoscimento degli studi pregressi

Art. 24. Sospensione e interruzione temporanea degli studi

Art. 24/1. Rinuncia agli studi

Art. 24/2. Decadenza della qualifica di studente

Art. 24/3. Cessazione della qualifica di studente

Capo III. Titoli accademici

Art. 25. Rilascio dei diplomi accademici

Art. 25/1. Riconoscimento di titoli accademici stranieri

Art. 25/2. Rilascio di titoli congiunti

Art. 25/3. Certificazioni dei titoli di studio

Capo IV. Sanzioni disciplinari a carico degli studenti

Art. 26. Sanzioni disciplinari

Titolo XII. Diritto allo studio

Art. 27. Diritto allo studio

Art. 28. Studenti diversamente abili

Titolo XIII. Comunicazione e pubblicità

Art. 29. Comunicazione

Titolo XIV Modifiche ed integrazioni

Art. 30. Modifiche ed integrazioni

 

TITOLO I. PRINCIPI GENERALI

Art. 1. Finalità

1. Il presente Regolamento Didattico - di seguito denominato “Regolamento” - previsto dall’art. 10 del DPR 212/2005 che disciplina la definizione degli ordinamenti didattici delle Istituzioni di Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica a norma dell’art. 2 delle Legge n. 508/1999, e contemplato dall’art. 12 dello Statuto di autonomia dell’Accademia di Belle Arti di Brera - di seguito denominata “Accademia” - :

  1. disciplina l’ordinamento dei corsi di studio svolti nell’Accademia per il conseguimento dei titoli accademici aventi valore legale di cui art.4 della Legge 508/1999;

  2. definisce l’ordinamento degli studi dei corsi di Diploma svolti dall’Accademia di cui all’art. 3 del DPR 212/2005;

  3. detta i principi generali e fornisce le direttive dei corsi di studio svolti dall’Accademia in attuazione dell’art. 3 del DPR 212/2005;

  4. disciplina la carriera accademica degli studenti.

Art. 2. Titoli e corsi di studio

1. L’Accademia organizza, ai sensi dell’art. 3 del DPR 212/2005, i seguenti corsi diretti al conseguimento di titolo di studio avente valore legale:

  1. Corsi di Diploma accademico di I livello (DAPL);

  2. Corsi di Diploma accademico di II livello (DASL);

  3. Corsi di Specializzazione (SA);

  4. Corsi accademici di Perfezionamento o Master di I e II livello;

  5. Corsi di Dottorato di Ricerca (PhD);

  6. Corsi di formazione iniziale degli insegnanti e Tirocini Formativi Attivi abilitanti (TFA).

Pertanto l’istituzione rilascia i seguenti titoli:

  1. Diploma accademico di I livello;

  2. Diploma accademico di II livello;

  3. Diploma accademico di Specializzazione;

  4. Diploma accademico di Perfezionamento o Master;

  5. Diploma accademico di Dottorato di Ricerca (PhD);

  6. Diploma abilitante.

2. L’Accademia può inoltre organizzare altri tipi di corsi non in contrasto con la normativa vigente, con particolare riferimento:

  1. ai corsi per studenti lavoratori serali (ad esempio, la Scuola degli Artefici) e con finalità propedeutiche finalizzate all’accesso dei corsi di studio ordinari;

  2. ai corsi di aggiornamento del personale tecnico-amministrativo per i docenti delle Scuole secondarie e primarie nelle discipline del settore artistico-visivo;

  3. stage, seminari, workshops anche in collaborazione e scambio con altre istituzioni accademiche, artistico-culturali e universitarie in ambito nazionale ed internazionale.

3. Le iniziative didattiche di cui ai precedenti commi sono istituite, attivate e gestite secondo procedure previste dallo Statuto, dal presente Regolamento e, per quanto compatibili, dalle disposizioni legislative e regolamentari vigenti.

4. Le iniziative didattiche sono deliberate dal Consiglio Accademico, su proposta delle strutture didattiche di riferimento, ed emanate dal Direttore con approvazione del Consiglio di Amministrazione secondo quanto previsto dalle norme vigenti.

Art. 3. Crediti Formativi Accademici (CFA)

1. Gli ordinamenti didattici dei corsi e le attività didattiche dell’Accademia sono organizzati sulla base dei Crediti Formativi Accademici, di seguito denominati CFA, quale misura dell’impegno di apprendimento dello studente, come normati dal DPR 212/2005.

Il rapporto ore crediti è stabilito nella proporzione di 1/25 ( 1CFA= 25 ore di impegno per lo studente).

Art. 4. Regolamenti didattici dei corsi di studio

1. Gli ordinamenti didattici dell’Accademia di Belle Arti di Brera sono disciplinati dal presente Regolamento.

2. I corsi di Diploma accademico di I e II livello, i Corsi di Specializzazione, i Corsi di Dottorato di Ricerca (PhD), i Master e i Corsi di Perfezionamento, e comunque ogni iniziativa didattico-formativa, sono disciplinati dai Regolamenti didattici dei corsi di studio che specificano gli aspetti organizzativi dei corsi medesimi.

Eventuali nuovi corsi saranno attivati previa approvazione ministeriale ed  inserimento nel presente Regolamento.

3. Il Regolamento Didattico del Corso di studio è proposto con delibera dell’organo collegiale della struttura didattica competente ed è approvato, sentita la Consulta degli Studenti, dal Consiglio Accademico e, per quanto di competenza, dal Consiglio di Amministrazione, secondo il comma 2 dell’art. 18, lett. c. dello Statuto di autonomia.

4. Il Regolamento Didattico del Corso di studio determina, nel rispetto della libertà d’insegnamento nonché dei diritti e dei doveri dei docenti e degli studenti, l’elenco degli insegnamenti e delle altre attività formative con le seguenti specificazioni per ciascun insegnamento o attività formativa:

  • il settore disciplinare di appartenenza dell’insegnamento;

  • il numero dei crediti formativi assegnati;

  • gli obiettivi formativi specifici;

  • l’eventuale articolazione in moduli;

  • le precondizioni di accesso nonché le eventuali propedeuticità;

  • la tipologia delle forme didattiche;

  • la tipologia delle verifiche di profitto degli studenti;

  • la denominazione e la struttura dei “curricula” offerti agli studenti;

  • le regole sugli obblighi della frequenza.

Art. 5. Strutture didattiche

1. Le strutture didattiche di cui si avvale l’Accademia sono le seguenti:

  1. Dipartimenti;

  2. Scuole;

  3. Corsi di studio.

2. Gli organi, le funzioni e le competenze di tali strutture sono definiti dal presente Regolamento nonché  dagli eventuali rispettivi regolamenti interni.

 

Titolo II. STRUTTURE DIDATTICHE, DI PRODUZIONE E DI RICERCA

Art. 6. I Dipartimenti

1. Il Dipartimento è la struttura di coordinamento delle attività didattiche, di ricerca e di produzione artistica delle Scuole ad esso afferenti.

2. È possibile l’attivazione di istituti dipartimentali e interdipartimentali tra più istituzioni AFAM e Università presenti sul territorio.

3. L’Accademia attiva i Dipartimenti previsti dal DPR 212/05: Arti Visive, Progettazione e Arti Applicate, Comunicazione e Didattica dell’Arte.

4. Ferma restando l’autonomia didattica e di ricerca dei singoli professori, il Dipartimento esercita le seguenti attribuzioni:

  • promuove e coordina l’attività didattica e di ricerca nell’ambito che gli è proprio, elaborandone i relativi piani annuali e pluriennali sulla base della Relazione annuale del Direttore e delle linee programmatiche del Consiglio Accademico;

  • concorre allo svolgimento dell’attività didattica e ai piani dell’offerta formativa nei settori artistici e culturali di competenza, secondo le indicazioni del Consiglio Accademico e in base alle risorse disponibili;

  • coordina la programmazione didattica, di ricerca e produzione interdisciplinare e multidisciplinare dell’area di competenza;

  • propone l’istituzione di Corsi di Specializzazione e di Corsi di Dottorato di Ricerca (PhD) e di Perfezionamento organizzandone le relative attività e strutture didattiche;

  • esprime parere e avanza proposte al Consiglio Accademico in merito alla richiesta e alla destinazione di posti di Professore di prima e seconda fascia e di professori a contratto ove non previsti in organico;

  • avanza agli organi di gestione dell’Accademia richieste di spazi, dotazioni materiali e finanziarie, personale TA per lo sviluppo e l’attuazione dei piani di ricerca;

  • programma tutte le attività di supporto aggiuntive e integrative all’ordinaria attività didattica e di ricerca, presentandone dettagliata relazione culturale, organizzativa e finanziaria al Consiglio Accademico.

5. Ogni Dipartimento può dotarsi di un Regolamento interno di funzionamento o di specifici regolamenti per gli eventuali Corsi di Specializzazione, di Perfezionamento o altre attività didattiche che dovessero attivarsi.

6.  Sono organi del Dipartimento:

  1. Preside di Dipartimento;

  2. Consiglio di Dipartimento;

  3. Collegio del Dipartimento.

7. Il Direttore dell’Accademia partecipa di diritto agli organi collegiali dei Dipartimenti e delle Scuole (Consiglio di Dipartimento, Collegio di Dipartimento, Consiglio di Scuola).

  1. Il Preside di Dipartimento viene eletto fra i Professori di ruolo di I e II fascia afferenti alle Scuole comprese nel Dipartimento, in servizio dalla data delle elezioni per il tempo del mandato previsto. Hanno diritto alla elezione attiva i Professori di ruolo di I e II fascia afferenti alle Scuole comprese nel Dipartimento e i Professori con incarico annuale delle discipline incardinate nell’offerta formativa delle Scuole afferenti.

Il Preside di Dipartimento è nominato con decreto del Direttore dell’Accademia, dura in carica tre anni e può essere rieletto una sola volta consecutivamente. Nel caso di dimissioni o trasferimento del Preside prima del termine del mandato, gli succede il docente che lo segue nella graduatoria delle elezioni. Nel caso in cui la graduatoria sia esaurita, il Direttore dell’Accademia ha la facoltà di nominare un sostituto pro tempore fino alle nuove elezioni.

Il Preside di Dipartimento:

  • ha il compito di riunire periodicamente il Consiglio di Dipartimento per deliberare in merito alle proposte di programmazione didattica e di ricerca, nonché di convocare il Collegio di Dipartimento per fornire informazioni di interesse generale per le Scuole e promuovere rapporti interdisciplinari tra le Scuole;

  • partecipa come uditore e senza diritto di voto alle riunioni del Consiglio Accademico relativamente ai temi di programmazione didattica e di ricerca;

  • riceve dal C.A. il prospetto delle risorse di cui le Scuole possono disporre per l’attività didattica e di ricerca in tempi congrui perché sia possibile la programmazione didattica dell’a.a. successivo;

  • raccoglie i progetti didattici e culturali delle Scuole e li sottopone per l’approvazione al C.A. e alla Direzione;

  • avanza al C.A. richieste di spazi, dotazioni materiali e finanziarie, personale tecnico di supporto alla didattica per lo sviluppo e l’attuazione dei piani di ricerca.

  • sottopone al C.A. l’istituzione di nuovi Corsi, centri di ricerca, corsi di Perfezionamento, corsi di Specializzazione, Corsi di Dottorato di Ricerca (PhD), master di I e II livello verificando la disponibilità delle risorse umane, strutturali e finanziarie, sentito anche il C.d.A. Ove necessario il C.A. provvede ad avviare le procedure di approvazione dei nuovi corsi da parte del MIUR;

  • verifica i risultati dei progetti delle Scuole afferenti e ne comunica l’avanzamento al C.A.

  1. Il Consiglio di Dipartimento è l’organo di coordinamento in materia di programmazione  dell’attività didattica e di ricerca delle Scuole. E’ formato dal Direttore dell’Accademia, dal Preside, dai Direttori delle Scuole, dai Coordinatori dei Corsi, nonché da una rappresentanza di due studenti designata dalla Consulta che partecipa con voto deliberante alle materie attinenti l’attività didattica e di funzionamento, ad esclusione delle materie inerenti le risorse di docenza e i soggetti non appartenenti alla comunità accademica.

Il Consiglio di Dipartimento:

  • coordina l’attività didattica, di ricerca e di produzione formulata nelle Scuole in base alla Relazione annuale del Direttore dell’Accademia, alle linee di indirizzo del Consiglio Accademico e alle risorse disponibili;

  • promuove la programmazione didattica e di ricerca interdisciplinare e multidisciplinare dell’area di competenza;

  • valuta e discute i progetti didattici, di ricerca e di produzione presentati dalle Scuole, sulla base delle risorse umane, strutturali e finanziarie disponibili e degli obiettivi culturali;

  • definisce le necessità di spazi, dotazioni materiali e finanziarie, personale tecnico di supporto alla didattica per lo sviluppo e l’attuazione dei piani di ricerca, da sottoporre al C.A. ed al C.d.A.;

  • propone l’istituzione di nuovi Corsi, centri di ricerca, corsi di Perfezionamento, corsi di Specializzazione, Corsi di Dottorato di Ricerca (PhD), master di I e II livello e ne organizza l’attuazione da sottoporre al C.A.

  1. Il Collegio di Dipartimento è l’organo che comprende il Direttore dell’Accademia e tutte le componenti del Dipartimento, nelle figure di tutti i professori afferenti alle Scuole e della componente della rappresentanza studentesca delle Scuole. Viene convocato almeno due volte l’anno dal Preside di Dipartimento in fase di pubblicità della programmazione e rendicontazione dello stato dei progetti in corso. Ha valore consultivo in merito a tutte le proposte e le problematiche relative alla programmazione didattica, di ricerca e di produzione. Esprime pareri e votazioni assembleari in merito agli obiettivi della programmazione didattica, di ricerca e di produzione, con esclusione delle materie inerenti il reclutamento e le risorse di docenza.

Art. 7. Le Scuole

1. Le Scuole hanno la responsabilità di coordinamento e di funzionamento dei corsi di Diploma di I e II livello, nonché dei Master di I e II livello ad esse afferenti, sulla base di un coerente progetto didattico e degli obiettivi formativi del Corso di studi, come definito nel Manifesto degli studi.

2. I piani di studio, ovvero i percorsi formativi e di ricerca, determinano le afferenze dei Docenti alle Scuole. Di conseguenza, ogni docente afferisce in prima istanza ad una scuola in conformità con il settore disciplinare del suo ruolo.

I docenti che svolgono un altro modulo di insegnamento, non possono afferire ad una Scuola diversa dal settore disciplinare di appartenenza se tali ulteriori insegnamenti sono inseriti fra le materie “caratterizzanti” o “di base” nel relativo piano di studio.

Per le discipline a carattere teorico l’afferenza è dettata dall’orientamento e dalle finalità del programma didattico svolto dal docente.

Qualora il docente abbia sostituito la sua disciplina di ruolo con altra, può richiedere di afferire alla Scuola il cui piano di studi presenta questa disciplina.

Le afferenze sono approvate all’inizio di ogni anno accademico dal Consiglio Accademico.

Ogni tre anni il docente può chiedere al Consiglio Accademico di afferire ad altra Scuola qualora nel frattempo siano mutati i suoi programmi di ricerca o siano stati rimodulati piani di studio. L’afferenza ad una Scuola non comporta limiti alle attività di insegnamento e di ricerca del docente all’interno dell’Accademia.

3. L’Accademia, in base al DPR 212/2005, attiva le Scuole indicate nella tabella allegata A, che costituisce parte integrante del presente Regolamento.

Le Scuole coordinano i corsi di diploma di I e II livello, approvati dal Consiglio Accademico. Esse sono tenute ad assicurare:

  • lo svolgimento dell’attività didattica e dei piani dell’offerta formativa come disciplinati nei relativi Regolamenti didattici;

  • la copertura dei moduli didattici dei Corsi di Diploma di I e II livello, segnalando le necessità nell’ambito del fabbisogno di supplenze e contratti approvato dal Consiglio Accademico e dal Consiglio di Amministrazione;

  • la promozione e il coordinamento dell’attività didattica, di ricerca e di produzione elaborandone i relativi piani annuali e pluriennali, nel rispetto delle linee guida del C.A. e delle risorse disponibili;

  • la proposta e la realizzazione dei progetti didattici e di ricerca anche interdisciplinari e interdipartimentali elaborati dai Consigli dei Corsi di Diploma di I e di II livello.

4. Sono organi della Scuola:

  1. Direttore della Scuola;
  2. Consiglio di Scuola;
  3. Coordinatori dei Corsi;
  4. Consiglio di Corso.

 

  1. Il Direttore della Scuola, viene eletto fra i Professori di ruolo di I e II fascia ed i professori con incarico annuale con rapporto di lavoro subordinato afferenti alla Scuola, in servizio dalla data delle elezioni.

Hanno diritto alla elezione attiva i professori di ruolo di I e II fascia e i professori con incarico annuale le cui discipline siano incardinate nell’offerta formativa della Scuola.

Il Direttore della Scuola è nominato con decreto del Direttore dell’Accademia su delibera del CA, dura in carica tre anni e può essere rieletto una sola volta consecutivamente.

Il Consiglio Accademico può valutare a maggioranza, per comprovate e motivate specificità, la possibilità che il Direttore di Scuola uscente possa ricandidarsi per un terzo mandato.

Nel caso di dimissioni o trasferimento, o nel caso in cui la graduatoria sia esaurita, si indicono nuovo elezioni.

Il Direttore di Scuola presiede il Consiglio di Scuola, fa parte del Consiglio di Dipartimento e ha il compito di:

  • convocare il Consiglio di Scuola almeno una volta a  semestre e, comunque, ogni volta che se ne renda necessario;
  • coordinare l’attività didattica dei Corsi sulla base delle proposte del Consiglio di Scuola e di un progetto didattico coerente con gli obiettivi formativi del Corso di Studio e con il Manifesto degli studi;
  • raccogliere le richieste di spazi e orari della didattica da parte dei docenti, pianificandoli in base alla funzionalità dei Corsi della Scuola, compatibilmente con l’orario generale;
  • inoltrare richiesta al CA e al CdA  per la copertura di insegnamenti con posti a contratto per le discipline non previste in organico nell’ambito della programmazione didattica dei corsi;
  • consegnare in segreteria il piano organizzativo degli insegnamenti, indicando i corrispondenti nominativi dei docenti;
  • elaborare e aggiornare annualmente il Regolamento didattico dei Corsi e sottoporlo all’approvazione del Consiglio di Scuola e del Consiglio Accademico
  • provvedere alla loro pubblicazione dei Regolamenti didattici approvati sul sito dell’Accademia;
  • raccogliere  e presentare al Consiglio di Dipartimento entro il termine del secondo semestre il piano didattico, i progetti di ricerca e di produzione dei corsi, dei singoli docenti e degli studenti della Scuola previsti per l’anno accademico successivo, sulla base delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili, comunicate in sede di Consiglio di Dipartimento;
  • valorizzare le iniziative culturali dei docenti e degli studenti della Scuola in armonia con gli obiettivi formativi del Corso di studio e della programmazione didattica, evitando la dispersione e la frammentazione delle risorse;
  • organizzare i tirocini e mantenere il contatto con le aziende pubbliche o private convenzionate;

 

  1. Il Consiglio di Scuola è composto dal Direttore dell’Accademia, dal Direttore della Scuola, dai Coordinatori dei Corsi, dai Professori di ruolo di I e II fascia afferenti alla Scuola, dai Professori con incarico annuale le cui discipline siano incardinate nell’offerta formativa della Scuola, dai docenti a contratto e da due rappresentanti degli studenti iscritti ai corsi di Diploma afferenti alla Scuola, designati dalla Consulta degli Studenti, che partecipano con voto deliberante alle materie attinenti l’attività didattica e di funzionamento, ad esclusione delle materie inerenti il reclutamento e le risorse di docenza.

Il Consiglio di Scuola ha il compito di:

  • promuovere ed elaborare l’attività didattica, di ricerca e di produzione della Scuola sulla base di un coerente progetto didattico e degli obiettivi formativi del Corso di studi definito nel Manifesto degli studi e nel rispetto delle linee di indirizzo del C.A.;
  • promuovere  le attività interdisciplinari fra i vari Corsi;
  • discutere le criticità dei Corsi ed elaborare le modalità di intervento;
  • proporre e discutere progetti di ricerca e di produzione, nonché di promozione delle attività culturali della Scuola, valutandone priorità e fattibilità sulla base delle risorse umane, strumentali e finanziarie;
  • propone l’attivazione di Master di I e II livello;

elabora, anche sulla base del contenuto scientifico e culturale delle discipline offerte e delle aree tematiche di competenza, Corsi di Dottorato di Ricerca (PhD) avviando, attraverso il Direttore di Scuola, le procedure istituzionali per la loro attivazione, fino alla nomina del Collegio del Dottorato di Ricerca (PhD), nel rispetto delle linee guida indicate dal MIUR.

Art. 7/1. Corsi di studio

1. I Corsi di Diploma di I livello perseguono l’obiettivo di assicurare allo studente un’adeguata padronanza di metodi e tecniche artistico-culturali, nonché l’acquisizione di specifiche competenze disciplinari e professionali, garantendo altresì i requisiti formativi per l’accesso a studi di II livello.

Il loro funzionamento è regolato dai specifici regolamenti didattici dei Corsi di Studio.

L’organizzazione del corso, stabilito in sede di scuola, è affidata ad un Coordinatore del corso e al Consiglio di Corso.

2. Il Coordinatore del Corso è eletto tra i professori delle discipline incardinate nell’offerta formativa del corso e afferenti alla Scuola. Hanno diritto alla elezione attiva i professori di ruolo di I e II fascia e i professori con incarico annuale le cui discipline siano incardinate nell’offerta formativa della Scuola, nonché i docenti a contratto con incarico continuativo da almeno tre anni e una disciplina di insegnamento di almeno 45 ore.  E’ nominato con decreto del Direttore dell’Accademia su delibera del CA, dura in carica tre anni e può essere rieletto una sola volta consecutivamente. Nel caso di dimissioni o trasferimento, o risoluzione del contratto, il Direttore dell’Accademia ha la facoltà di nominare un sostituto fra i professori di ruolo di I e II fascia afferenti alla Scuola, fino al termine del mandato.

3. Il Coordinatore del Corso di I e II livello:

  • coordina tutte le attività riguardanti gli insegnamenti e l’orientamento degli studenti nella formulazione del piano di studi;

  • valuta i curricula degli studenti in ingresso, in particolare nei corsi di II livello, stabilendo gli eventuali debiti e crediti formativi sulla base del Regolamento didattico del Corso;

  • assiste gli studenti nella sostituzione degli insegnamenti, accertandosi che siano compatibili con il piano di studi;

  • coordina i docenti afferenti ai corsi;

  • segnala al Consiglio di Scuola le criticità dei corsi, comprese le necessità di specifici profili didattici e incarichi di insegnamento;

  • individua e coordina attività formative ulteriori, tirocini, e seminari.

4. Il Consiglio di Corso è formato dal Coordinatore del corso che lo presiede, da tutti i docenti inseriti nell’offerta formativa del corso, da due rappresentati degli studenti iscritti al corso designati dalla Consulta degli studenti.

Il Consiglio di Corso si riunisce ogni volta che il Coordinatore lo ritenga necessario e su proposta dei professori incardinati per valutare l’andamento degli insegnamenti, formulare proposte, segnalare problematicità.

 

Titolo III. CORSI DI DIPLOMA ACCADEMICO DI I LIVELLO

Art.8. Corsi di Diploma accademico di I livello (CDAPL)

Il percorso formativo previsto dai corsi di Diploma di I livello è di norma di durata triennale per un totale di 180 CFA.

Art. 8/1. Ammissione

1. Per essere ammessi ad un Corso di Diploma di I livello occorre essere in possesso di un diploma di Scuola secondaria superiore o di altro titolo conseguito all’estero riconosciuto idoneo dall’Accademia nel rispetto degli accordi internazionali.

2. Per i corsi di diploma per i quali l’Accademia preveda una limitazione degli accessi, l’ammissione è subordinata ad una prova definita dal Regolamento Didattico di Corso e recepita nel Manifesto degli Studi.

3. Lo studente deve essere in possesso o provvedere all’acquisizione di un’adeguata preparazione iniziale riguardante conoscenze di base definite dal Regolamento Didattico del Corso di Diploma.

4. Il Regolamento Didattico di Corso definisce altresì le modalità di verifica del possesso della preparazione iniziale attraverso prove o altri strumenti di valutazione.

5. Se la verifica non è positiva, la struttura didattica competente può indicare specifici obblighi formativi aggiuntivi da soddisfare entro il primo anno di corso.

6. Le strutture didattiche competenti possono proporre attività formative propedeutiche ai fini del conseguimento di un’adeguata preparazione iniziale, anche in collaborazione con gli istituti di istruzione secondaria superiore.

Art. 8/2. Conseguimento del Diploma

1. Per conseguire il Diploma di I livello lo studente deve acquisire 180 CFA, comprensivi degli insegnamenti previsti dal piano di studio, delle altre attività formative e delle prova finale secondo quanto definito dal presente Regolamento. Per essere ammesso alla prova finale lo studente deve aver dimostrato le conoscenze di base della lingua inglese e di elementi di informatica, secondo modalità e per un numero di crediti definiti dagli ordinamenti didattici, e acquisiti attraverso il superamento di una prova.

2. La prova finale, di cui al successivo art. 17/5 del presente Regolamento, finalizzata ad accertare il raggiungimento degli obiettivi formativi del Corso di Diploma, consiste nella presentazione, davanti ad una Commissione di almeno cinque docenti di:

  • una produzione di carattere laboratoriale coordinata nell’ambito di una delle discipline laboratoriali dello specifico corso di diploma della disciplina d’indirizzo dello specifico Corso di Diploma sotto la guida di un docente relatore di progetto;

  • un’elaborazione e conseguente esposizione di un saggio breve di carattere teorico in forma scritta o scrittografica sotto la guida di un relatore.

Art. 8/3. Istituzione e attivazione dei corsi

1. L’istituzione e l’attivazione di un nuovo corso di Diploma di I livello prevede che la proposta avanzata dal Dipartimento e dal Consiglio di Scuola competenti ottenga l’approvazione dell’ordinamento didattico da parte del  Consiglio Accademico, l’approvazione delle risorse finanziarie  da parte del Consiglio di Amministrazione, e  l’approvazione ministeriale. Il nuovo corso sarà inserito nel Regolamento didattico.

2. Un Corso di Diploma viene proposto sulla base di un progetto ove siano definiti:

  1. la denominazione;

  2. gli obiettivi formativi specifici;

  3. il profilo professionale alla cui formazione il Corso è finalizzato;

  4. le dimensioni della potenziale domanda studentesca;

  5. le competenze di docenza necessarie e quelle disponibili

  6. le risorse di personale, tecniche, edilizie e finanziarie necessarie e quelle disponibili;

  7. l’analisi dei costi diretti e indiretti nonché della attuale copertura finanziaria.

Art. 8/4. Valutazione

1. L’Accademia provvede alla valutazione della qualità e dei risultati dell’attività didattica dei singoli corsi di Diploma attraverso il Nucleo di Valutazione, secondo l’art.21 dello Statuto, il quale opera mediante:

  1. la rilevazione in forma anonima dei giudizi degli studenti sui singoli insegnamenti e sulle prestazioni didattiche delle docenze;

  2. l’analisi dei risultati conseguiti dagli studenti in termini di crediti annualmente acquisiti;

  3. l’esame dei risultati complessivamente acquisiti ogni anno in termini di prove d’esame superate e di titoli rilasciati;

  4. la valutazione di apprezzamento da parte delle strutture didattiche dei corsi di I livello.

2. Ciascun Consiglio di Corso è tenuto a trasmettere al Nucleo di Valutazione una relazione annuale sulle attività didattiche svolte che comprenda:

  1. l’analisi dei risultati conseguiti dagli studenti in termini di crediti annualmente acquisiti;

  2. l’esame dei risultati complessivamente acquisiti ogni anno in termini di prove d’esame superate e di titoli rilasciati;

  3. la valutazione di apprezzamento da parte delle strutture didattiche dei corsi di I livello.

Art. 8/5. Organi del Corso

1. L’organizzazione, il coordinamento e il controllo delle attività didattiche e formative del Corso di Diploma di I livello sono affidate al Consiglio del Corso di Diploma, come previsto dall’Art 7 del presente Regolamento.

 

TITOLO IV. CORSI DI DIPLOMA ACCADEMICO DI II LIVELLO

Art. 9. Corsi di Diploma accademico di II livello (CDASL)

1. I Corsi di Diploma di II livello perseguono l’obiettivo di assicurare allo studente una formazione di livello avanzato per la piena padronanza di metodi e tecniche artistico-culturali per l’acquisizione di competenze disciplinari specifiche e per l’esercizio di attività di elevata qualificazione professionale.

2. Il percorso formativo di un Corso di Diploma di II livello è di norma di durata biennale per un totale di 120 CFA.

Art. 9/1. Ammissione 

1. Per essere ammessi ad un Corso di Diploma di II livello occorre essere in possesso del Diploma accademico di I livello o di laurea rispondente ai requisiti richiesti dal Corso di Diploma di II livello, ovvero di altro titolo di studio conseguito all’estero, riconosciuto idoneo dall’Accademia nel rispetto degli accordi internazionali.

2. Per i corsi di Diploma di II livello per i quali l’Accademia preveda una limitazione degli accessi, le modalità di ammissione sono disciplinate da una prova di accesso definita dal Regolamento di Corso e recepita nel Manifesto degli Studi.

3. Per i corsi di Diploma di II livello per i quali non sia previsto un numero programmato di accessi, occorre essere in possesso dei requisiti curriculari definiti dal regolamento del Corso di II livello.

4. I regolamenti di ogni Corso Diploma di II livello disciplineranno i requisiti richiesti per l’accesso, compresi eventuali debiti formativi aggiuntivi da soddisfare nel primo anno di corso.

5. Per l’ammissione al Corso di Diploma di II livello, lo studente deve dimostrare il possesso di un’adeguata preparazione iniziale riguardante le conoscenze di base definite dalla struttura didattica competente, anche attraverso modalità di verifica da effettuarsi, ove necessario, attraverso prove o altri criteri di valutazione.

6. Qualora lo studente abbia acquisito titolo di Diploma di I livello con riferimento ad un “curriculum” pienamente riconosciuto dalla struttura didattica competente ai fini dell’iscrizione al Corso di Diploma di II livello, non è richiesta alcuna verifica.

7. La verifica è dovuta nel caso di studenti che abbiano acquisito il titolo di Diploma o di laurea con altri “curricula” e i cui crediti non siano completamente riconosciuti ai fini del Diploma Specialistico.

8. La struttura didattica competente indica specifici obblighi formativi aggiuntivi se la verifica non è positiva, con l’indicazione di modalità e tempi compresi entro la I annualità. Tali obblighi formativi aggiuntivi vengono assegnati anche agli studenti che siano stati ammessi al Corso di Diploma di II livello con una votazione inferiore ad un prefissato valore minimo.

9. Allo scopo di consentire nei tempi dovuti le iscrizioni al Corso di Diploma di II livello, lo studente può essere ammesso “con riserva” anche se consegue il titolo di I livello nell’ultima sessione dell’anno accademico precedente, purché al momento dell’iscrizione abbia terminato tutti gli esami e il conseguimento del titolo avvenga nell’ultima sessione dell’anno precedente. Ove ciò non accada l’iscrizione al Corso di studio decade.

Art. 9/2. Conseguimento del Diploma 

1. Per conseguire il Diploma di II livello lo studente deve aver acquisito 300 CFA, ivi compresi quelli acquisiti con il Diploma di I livello e riconosciuti ai fini del Diploma di II livello. Tali CFA sono comprensivi degli insegnamenti previsti dal piano di studio, delle altre eventuali attività formative, dalle prove finali come definiti dal regolamento del Corsi di Diploma di II livello e recepito nel Manifesto degli Studi.

2. Per essere ammesso alla prova finale lo studente deve aver dimostrato la conoscenza della lingua inglese e di elementi di informatica per un numero di CFA previsti dai singoli ordinamenti di Corso, qualora non siano già stati acquisiti nei corsi di I livello. Lo studente deve altresì aver svolto le seguenti attività: stage, tirocini e/o seminari, anche esterni, previsti dallo specifico piano di studi del Corso di Diploma di II livello.

3. La prova finale, di cui al successivo art. 17/5, comma 8, del presente Regolamento, consiste nella presentazione di una produzione artistica originale integrata sotto l’aspetto laboratoriale, storico-critico e metodologico svolta sotto la guida di due relatori, uno per la parte artistico-laboratoriale, uno per la parte storico-critico-metodologica discussa pubblicamente davanti ad una commissione di almeno cinque docenti. I contenuti e i requisiti da soddisfare sono definiti dalla struttura didattica competente.

Art. 9/3. Istituzione e attivazione

1. I corsi di II livello possono essere istituiti solo nel caso in cui siano già attivati corrispondenti corsi di I livello. L’istituzione e l’attivazione di un nuovo corso di Diploma di II livello prevede che la proposta avanzata dal Dipartimento e dal Consiglio di Scuola competenti ottenga l’approvazione dell’ordinamento didattico da parte del  Consiglio Accademico, l’approvazione delle risorse finanziarie  da parte del Consiglio di Amministrazione, e l’approvazione ministeriale. Il nuovo corso sarà inserito nel Regolamento didattico.

2. Un Corso di Diploma di II livello viene proposto sulla base di un progetto ove siano definiti:

  1. la denominazione;

  2. gli obiettivi formativi specifici;

  3. il profilo professionale alla cui formazione il Corso è finalizzato e gli sbocchi professionali;

  4. le dimensioni della potenziale domanda studentesca;

  5. le competenze di docenza necessarie e quelle disponibili;

  6. le risorse di personale, tecniche, edilizie e finanziarie necessarie e quelle disponibili;

  7. l’analisi dei costi diretti e indiretti nonché della eventuale copertura finanziaria.

3. Ai sensi del comma 4 dell’art. 5 del DPR 212/05, i corsi di Diploma di II livello sono attivati in via sperimentale, su proposta del Consiglio Accademico, previa approvazione degli organi ministeriali.

Art. 9/4. Valutazione

1. L’Accademia provvede alla valutazione della qualità e dei risultati dell’attività didattica dei singoli corsi di Diploma di II livello attraverso il Nucleo di Valutazione mediante:

  1. la rilevazione in forma anonima dei giudizi degli studenti sui singoli insegnamenti e sulle prestazioni didattiche delle docenze;

  2. l’analisi dei risultati conseguiti dagli studenti in termini di crediti annualmente acquisiti;

  3. l’esame dei risultati complessivamente acquisiti ogni anno in termini di prove d’esame superate e di titoli rilasciati.

2. Ciascun Consiglio di Corso è tenuto a trasmettere al Nucleo di Valutazione una relazione annuale sulle attività didattiche svolte che comprenda:

  1. l’analisi dei risultati conseguiti dagli studenti in termini di crediti annualmente acquisiti;

  2. l’esame dei risultati complessivamente acquisiti ogni anno in termini di prove d’esame superate e di titoli rilasciati;

  3. la valutazione di apprezzamento da parte delle strutture didattiche dei corsi di II livello.

Art. 9/5. Organi del Corso 

1. L’organizzazione, il coordinamento e il controllo delle attività didattiche e formative del Corso di Diploma di II livello sono affidate al Consiglio del Corso, come previsto dall’Art 7 del presente Regolamento.

 

Titolo V. CORSI DI SPECIALIZZAZIONE

Art. 10. Corsi di Specializzazione 

1. Il Corso di Specializzazione (CSA) ha l’obiettivo di fornire allo studente competenze professionali elevate in ambiti specifici individuati con decreto del Ministro ai sensi dell’art. 6 del DPR 212/2005.

2. La durata del Corso di Specializzazione e il numero dei CFA necessari per il conseguimento sono stabiliti dal Consiglio di Dipartimento, sentito il Consiglio Accademico.

3. L’ordinamento didattico di ciascun Corso di Specializzazione viene proposto dalle strutture dipartimentali e approvato dal Consiglio Accademico.

Art. 10/1. Ammissione

1. Per essere ammessi ad un Corso di Specializzazione occorre essere in possesso almeno del Diploma accademico di I livello, ovvero di altro titolo di studio conseguito all’estero, riconosciuto idoneo dalla competente struttura dipartimentale nel rispetto degli accordi internazionali.

2. Gli specifici requisiti di ammissione ad un Corso di Specializzazione, ivi compresi i crediti formativi aggiuntivi rispetto al titolo già conseguito, sono definiti dalla rispettiva struttura dipartimentale.

3. Allo scopo di consentire nei tempi dovuti le iscrizioni al primo anno del Corso di Specializzazione, le strutture dipartimentali competenti possono prevedere l’ammissione di studenti non ancora in possesso del titolo di I o II livello, con il riconoscimento temporaneo di un debito formativo da parte dello studente, limitato ai CFA relativi agli esami dell’ultimo anno non ancora superati e alla prova finale. Tale debito dovrà comunque essere assolto prima delle verifiche relative alle attività formative del Corso di Specializzazione.

4. L’ammissione al Corso di Specializzazione avviene per concorso, secondo modalità stabilite da apposito bando.

5. La commissione per l’esame di ammissione è costituita da non meno di tre docenti designati dalla struttura dipartimentale competente e nominata con decreto del Direttore dell’Accademia.

6. La preparazione iniziale richiesta per ciascun Corso di Specializzazione è definita da specifico regolamento del Dipartimento competente approvata dal Consiglio Accademico.

Art. 10/2. Conseguimento del Diploma di Specializzazione

1. Per conseguire il Diploma di Specializzazione lo studente deve aver acquisito non meno di 60 CFA in aggiunta a quelli già acquisiti e riconosciuti validi per il relativo Corso di Specializzazione, fatte salve diverse disposizioni ministeriali.

2. La prova finale, di cui al successivo art. 17/5, comma 9, del presente Regolamento, consiste nella realizzazione di un progetto artistico-culturale, sotto forma di produzione e saggio grafico-scrittografico, che dimostri la preparazione artistica e le capacità operative connesse alla specifica professionalità discussa pubblicamente davanti ad una commissione di almeno cinque docenti designati dalla struttura dipartimentale competente e nominata dal Direttore dell’Accademia.

3. I contenuti e i requisiti della prova sono definiti nell’ordinamento didattico del Corso deliberato dal consiglio dipartimentale competente e approvato dal Consiglio Accademico.

Art. 10/3. Istituzione e attivazione del Corso di Specializzazione

1. Un Corso di Specializzazione, comprensivo della struttura didattica, viene approvato, su proposta della struttura dipartimentale competente, dal Consiglio Accademico, sentito il Consiglio di Amministrazione per quanto di sua competenza, unitamente alla relazione del Nucleo di Valutazione, e previa approvazione ministeriale viene istituito con delibera direttoriale.

2. Un Corso di Specializzazione viene proposto sulla base di un progetto ove siano definiti:

  1. la denominazione;

  2. gli obiettivi formativi specifici;

  3. il profilo professionale alla cui formazione il Corso è finalizzato e gli sbocchi professionali;

  4. le dimensioni della potenziale domanda studentesca;

  5. le competenze di docenza necessarie e quelle disponibili;

  6. le risorse di personale, tecniche, edilizie e finanziarie necessarie e quelle disponibili;

  7. l’analisi dei costi diretti e indiretti nonché dei proventi attesi.

Art. 10/4. Valutazione

1. L’Accademia provvede alla valutazione della qualità e dei risultati dell’attività didattica dei singoli corsi di Diploma di Specializzazione attraverso il Nucleo di Valutazione mediante.

  1. la rilevazione in forma anonima dei giudizi degli studenti sui singoli insegnamenti e sulle prestazioni didattiche delle docenze:

  2. l’analisi dei risultati conseguiti dagli studenti in termini di crediti annualmente acquisiti;

  3. l’esame dei risultati complessivamente acquisiti ogni anno in termini di prove d’esame superate e di titoli rilasciati.

Art. 10/5. Specializzandi

1. Lo specializzando è tenuto a frequentare le lezioni e a partecipare alle attività pratiche, alle esercitazioni, alle attività laboratoriali e di tirocinio, nonché ad ogni altra attività prevista dal piano di studi, approvato dal consiglio dipartimentale competente.

2. Gli specializzandi, ove risultino titolari di borsa di studio, sono tenuti ad assolvere gli impegni stabiliti nel decreto di concessione della borsa.

Art. 10/6. Organi del Corso di Specializzazione

1. Sono organi del Corso di Specializzazione, presso il Dipartimento competente, il Coordinatore del Corso e il Consiglio di Corso.

2. Il Coordinatore ha la responsabilità del funzionamento del Corso, è eletto dal Consiglio del Corso fra i docenti di prima fascia, e di seconda fascia, dura in carica tre anni ed è rinnovabile. Convoca il Consiglio di Corso e lo presiede; presenta annualmente al Consiglio di Corso e al Consiglio Accademico la relazione sul funzionamento del Corso, la sua strutturazione didattica, i risultati conseguiti, le attività svolte e la programmazione futura.

3. Il Consiglio di Corso è composto da tutti i docenti cui sono affidati compiti e attività didattiche nel Corso e dalla rappresentanza di un specializzando designato per via elettiva dalla Consulta degli studenti.

4. Il Consiglio di Corso di Specializzazione:

  1. programma e coordina le attività d’insegnamento e quelle necessarie per il conseguimento del Diploma finale;

  2. designa annualmente i tutori ai quali viene affidato il compito di guidare gli specializzandi nel percorso formativo;

  3. provvede, all’inizio di ogni anno, a ripartire attività e compiti dei docenti, d’intesa col Consiglio Accademico;

  4. elegge il Coordinatore del Corso;

  5. avanza proposte al Consiglio Accademico in merito all’attivazione di insegnamenti previsti nell’ordinamento didattico del corso;

  6. propone al Consiglio Accademico l’impiego di attrezzature, dotazioni, mezzi e personale al fine di organizzare nel modo più efficace le attività d’insegnamento e il loro coordinamento con le attività di ricerca del Dipartimento;

  7. approva i piani di studio e le attività professionalizzanti degli specializzandi dandone comunicazione al Consiglio Accademico;

  8. designa i componenti delle commissioni giudicatrici degli esami annuali e finali dandone comunicazione al Direttore dell’Accademia;

  9. riconosce, sulla base di idonea documentazione, le attività svolte dagli specializzandi presso strutture esterne anche straniere.

Titolo VI. DOTTORATO DI RICERCA DELL'ALTA FORMAZIONE ARTISTICA, MUSICALE E COREUTICA

Art. 11. Caratteristiche e istituzione dei corsi di Dottorato

1. Il Dottorato di Ricerca fornisce le competenze necessarie per esercitare, presso Istituzioni AFAM, Università, Enti pubblici o soggetti privati, attività di ricerca di alta qualificazione, anche ai fini dell'accesso alle carriere nelle amministrazioni pubbliche e dell’integrazione di percorsi professionali di elevata innovatività.

2. La proposta di attivazione da parte dell’Accademia dei Corsi di Dottorato di ricerca, l’approvazione della relativa articolazione didattica e le normative riguardo all’assegnazione delle borse di studio sono disciplinate da un apposito Regolamento che è redatto in conformità alla normativa vigente.

3. I Dottorati di ricerca possono essere istituiti anche in consorzio con altre Istituzioni di Alta formazione e Università italiane e/o estere, o in convenzione con soggetti pubblici e privati italiani e/o esteri in possesso dei requisiti di elevata qualificazione artistica, scientifica, culturale e tecnologica, nonché di strutture idonee.

4. Il dottorato di ricerca ha durata non inferiore a tre anni.

5. Al fine di ottenere la proroga del dottorato ai sensi dell’art. 7, comma 8, del D.M. 470/2024, i dottorandi devono presentare, almeno 6 mesi prima della scadenza del dottorato, una specifica richiesta al Collegio del dottorato, indicando le esigenze scientifiche che richiedono una proroga del dottorato stesso. Il Collegio del dottorato è tenuto a dare la risposta (negativa o positiva) all’istanza entro 30 (trenta) giorni dalla ricezione della stessa. In caso di risposta positiva, l’Istituzione è tenuta ad assicurare la corrispondente estensione della durata della borsa di studio con fondi a carico del bilancio dell’istituzione. La proroga della durata del corso non può superare 12 mesi.

Art. 11/1. Organi dei Corsi

1. Organi del corso sono il Collegio del dottorato e il Coordinatore, in carica nel loro complesso per almeno un ciclo dottorale.

2. Partecipano alle sedute del Collegio due dottorandi, con potere di voto, per la trattazione di problemi didattici e organizzativi. Ai sensi dell’art. 11, comma 8, del D.M. 470/2024 la Consulta degli studenti dell’Accademia o unitariamente le Consulte degli studenti afferenti in forma associata al dottorato di ricerca, provvedono ad individuare, entro il 31 ottobre di ciascun anno, i suddetti dottorandi.

Art. 11/2. Ammissione, borse di studio e attività retribuita

1. Per l’ammissione al corso di Dottorato è indetta, almeno una volta l’anno, una selezione pubblica mediante un bando il quale definisce i criteri e le procedure di accesso e di valutazione dei titoli.

2. La domanda di partecipazione può essere presentata da cittadini italiani o stranieri che, alla data di scadenza del bando, sono in possesso di un titolo di diploma accademico di II livello, di diploma di vecchio ordinamento unitamente al possesso del titolo di scuola secondaria superiore, di laurea magistrale o di un titolo di studio conseguito all’estero equipollente ai sensi degli accordi internazionali (EQF 7).

3. Il bando reca l’indicazione del numero delle borse di dottorato finanziabili anche con il concorso di più fonti. Possono essere banditi posti di dottorato senza borsa nel limite di un posto ogni due con borsa.

4. Ai sensi dell’art. 8, comma 2, del D.M. 470/2024, le borse di studio, hanno durata di almeno 3 anni e sono rinnovate annualmente, previa verifica del mantenimento dei requisiti per la fruizione delle stesse e subordinatamente all’ammissione dei dottorandi all’anno successivo da parte del Collegio di dottorato. A tal fine i dottorandi dovranno presentare al Collegio di dottorato, entro il 30 settembre di ciascun anno, apposita istanza di prosecuzione del corso. Entro il 31 ottobre di ogni anno i Collegi valutano l'attività dei dottorandi al fine di consentirne l'ammissione all'anno successivo, evidenziando i progressi dell’attività svolta. I dottorandi dovranno effettuare l’iscrizione all'anno successivo entro il 30 novembre di ogni anno. Ogni studente di dottorato è tenuto a rendicontare annualmente l’attività svolta per garantire la prosecuzione del dottorato.

5. L’importo minimo della borsa di studio è stabilito con decreto del Ministro. Per lo svolgimento di attività di ricerca all’estero, autorizzate dal Collegio del dottorato, è previsto l’incremento della borsa di studio stabilito nella misura del cinquanta per cento.

6. Il corso di dottorato richiede un impegno esclusivo e a tempo pieno. Ciononostante, fermo restando il limite massimo previsto dell’art. 11, comma 1, del D.M. 470/2024, compete al Collegio del dottorato autorizzare il dottorando a svolgere attività retribuite verificandone la compatibilità con il proficuo svolgimento delle attività formative (didattiche e di ricerca) relative al corso. A tal fine il dottorando, entro 30 giorni dalla ricezione della proposta di svolgere l’attività retribuita, inoltra una specifica istanza di autorizzazione indirizzata al Collegio del dottorato corredata di tutta la documentazione utile alla valutazione della sua richiesta. Il Collegio del dottorato, entro 30 giorni dalla richiesta, fornisce la risposta (positiva o negativa). Resta fermo che per i dottorandi con borsa le attività retribuite devono essere limitate a quelle comunque riferibili all’acquisizione di competenze relative all’ambito formativo del dottorato. Non è consentito il cumulo della borsa di dottorato con altre borse a qualunque titolo conferite, tranne quelle concesse da Istituzioni nazionali ed estere utili a integrare con soggiorni all’estero l’attività del dottorando.

Art. 11/3. Conseguimento del Diploma

1. Il titolo di dottore di ricerca, abbreviato in «Dott. Ric.» ovvero «Ph.D.», è rilasciato a seguito della positiva valutazione di un lavoro di ricerca che contribuisce all’avanzamento delle conoscenze o delle metodologie nel campo di indagine prescelto da parte di un’apposita Commissione giudicatrice.

2. Le Commissioni giudicatrici per il conferimento del titolo di dottore di ricerca, previste nell'art. 7, comma 12, del D.M. 470/2024, sono nominate con decreto del Direttore dell’Accademia e sono composte da tre membri scelti tra i docenti appartenenti ai settori artistico-disciplinari attinenti al Dottorato nel rispetto, ove possibile, dell’equilibrio di genere. La Commissione è composta per almeno due terzi da soggetti non appartenenti alla sede amministrativa del corso e per non più di un terzo da componenti appartenenti ai soggetti partecipanti al dottorato ai sensi del decreto. In ogni caso la Commissione è composta per almeno due terzi da componenti di provenienza dalle Istituzioni AFAM. Nel caso di tesi che attengono a materie specifiche, la Commissione può essere integrata da non più di due esperti, anche stranieri, scelti nell’ambito di Enti e di strutture pubbliche e private di ricerca. I membri della Commissione esaminatrice sono scelti dal Consiglio Accademico tra una rosa di almeno 6 nominativi indicata dal Collegio del dottorato che provvederà, altresì, a designare tre supplenti e gli eventuali esperti. Lo stesso docente non può essere componente effettivo della Commissione esaminatrice per due cicli consecutivi. In caso di dimissioni, adeguatamente motivate, di uno o più componenti della Commissione, si procederà utilizzando i membri supplenti già inseriti nello stesso decreto di costituzione.

 

Art. 11/4. Valutazione dei Dottorati di Ricerca

1. Garante dell’applicazione dei principi della qualità e della loro corretta applicazione nell’ambito della didattica, in riferimento al Sistema di Assicurazione della Qualità dell’ANVUR, è il Nucleo di Valutazione dell’Accademia.

 

TITOLO VII. MASTER ACCADEMICI

Art. 12. Caratteristiche dei Corsi

1. Il Corso di Master Accademico è un Corso di Perfezionamento artistico e di alta formazione permanente previsto dal comma 7 dell’art 3 del DPR 212, la cui durata può essere semestrale, annuale, biennale a seconda del progetto didattico-professionale.

2. L’Accademia può attivare Master di I livello (MA1), destinati a studenti in possesso di Diploma accademico di I livello, e Master di II livello (MA2), destinati a studenti in possesso di Diploma di II livello.

Art. 12/1. Attivazione del Master Accademico

1. Un Corso di Master Accademico di I o di II livello viene istituito su proposta del Consiglio di Scuola competente. La proposta, comprensiva dell’ordinamento didattico, viene approvata dal Consiglio Accademico, sentito il Consiglio di Amministrazione per quanto di sua competenza, unitamente alla relazione del Nucleo di Valutazione, e trasmessa al Ministero per la verifica della congruità con le apposite linee guida predisposte dal CNAM.

2. Un Corso di Master viene proposto sulla base di un progetto ove siano definiti:

  1. la denominazione e gli obiettivi formativi specifici;

  2. il profilo professionale alla cui formazione il Master è finalizzato;

  3. le dimensioni della domanda studentesca potenziale;

  4. le competenze di docenza necessarie e quelle disponibili;

  5. le risorse di personale, tecniche, edilizie ed economiche necessarie e quelle

  1. disponibili;

  1. il piano di fattibilità del Master.

3. L’attivazione del Master e il relativo decreto direttoriale devono indicare:

  1. l’ordinamento didattico del Corso in termini di insegnamenti, attività formative e laboratoriali con relativi CFA;

  2. la durata e il periodo di svolgimento del Master;

  3. il numero massimo di partecipanti;

  4. le modalità di accesso dei partecipanti;

  5. l’ammontare delle quote di iscrizione;

  6. la sede di svolgimento del Master che può essere anche diversa da quella dell’Accademia;

  7. il nome del docente Responsabile e la composizione del Consiglio di Corso.

4. La ripetizione del Master in periodi successivi è subordinata ad una sua valutazione ed alla conseguente approvazione da parte del Consiglio di Corso, del Consiglio Accademico e del Consiglio di Amministrazione, sulla base della relazione del Nucleo di Valutazione.

Art. 12/2. Conseguimento del Diploma di Master Accademico

1. Per conseguire il Diploma di Master Accademico lo studente deve aver acquisito non meno di 60 o 120 CFA relativamente alla durata annuale o biennale del Master, in aggiunta a quelli già acquisiti dallo studente e riconosciuti validi per il relativo Master Accademico, fatte salve diverse disposizioni ministeriali.

2. La prova finale, di cui al successivo art. 17 del presente Regolamento, consiste nella realizzazione di un progetto artistico-culturale finalizzato agli obiettivi formativi del Master approvato dalle strutture didattiche di riferimento, sotto forma di produzione e saggio grafico-scrittografico, sotto la cura di due diversi relatori, che dimostri l’acquisita preparazione artistico-professionale inerente alle finalità del corso. La discussione avrà luogo pubblicamente davanti ad una commissione di almeno cinque docenti designati dalla struttura dipartimentale competente e nominata dal Direttore dell’Accademia.

3. I contenuti ed i requisiti della prova sono definiti nell’ordinamento didattico del corso deliberato dal Consiglio di Scuola competente, approvato dal Consiglio Accademico.

Art. 12/3. Strutture didattiche di produzione e di ricerca

1. Il Corso è organizzato e seguito dai seguenti organismi:

  1. il Direttore del Master che vigila sul corretto funzionamento del corso, assume la responsabilità della sua gestione e presenta al Consiglio Accademico la relazione finale sui risultati conseguiti.

  2. Il Consiglio del Master, composto dai docenti interessati i quali, oltre alla funzione didattica, esercitano, nell’ambito del corso, una funzione di coordinamento organizzativo delle attività formative e laboratoriali.

Art. 12/4. Finanziamento 

1. Al finanziamento delle spese connesse alla gestione ed al funzionamento del Master si provvede con introiti derivanti dall’imposizione di quote d’iscrizione e contributi a carico degli iscritti, nonché con risorse, e sovvenzioni, provenienti da Enti ed Istituzioni esterne, anche sotto forma di attività di sponsorizzazione.

 

Titolo VIII. CORSI DI PERFEZIONAMENTO, AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE PERMANENTE E RICORRENTE

Art. 13. Corsi di Perfezionamento

1. Il Corso di Perfezionamento ha l’obiettivo di fornire una specifica preparazione in particolari ambiti artistici e professionali.

2. Il Corso di Perfezionamento si caratterizza per una durata massima di due anni, per un numero massimo di 120 CFA e per la flessibilità del suo ordinamento.

3. Per l’ammissione al Corso di Perfezionamento è previsto il possesso del Diploma di I o II livello, a secondo delle peculiarità enunciate dal bando di ammissione.

4. L’ordinamento degli studi può prevedere il possesso di un’adeguata preparazione iniziale da verificarsi tramite opportune prove di ammissione o di verifica.

 

Art. 13/1. Progettazione del corso 

1. Un Corso di Perfezionamento viene proposto dalla struttura dipartimentale interessata sulla base di un progetto ove siano definiti:

  1. denominazione e obiettivi formativi specifici del corso;

  2. il profilo professionale alla cui formazione il corso è finalizzato e le prospettive di sbocco professionale;

  3. le dimensioni della potenziale domanda studentesca;

  4. le competenze di docenze necessarie e quelle disponibili;

  5. le risorse di personale, tecniche, edilizie ed economiche necessarie e quelle disponibili;

  6. il piano di fattibilità.

Art. 13/2. Attivazione del corso 

1. Il Corso di Perfezionamento viene proposto dalla struttura didattica dipartimentale, approvato dal Consiglio Accademico nonché dal Consiglio di Amministrazione, per quanto di sua competenza, ed emanato con decreto direttoriale.

2. Il decreto di attivazione deve indicare:

  1. l’ordinamento didattico del corso in termini di obiettivi formativi, di insegnamenti e di attività didattiche con relativi CFA;

  2. durata del corso e numero massimo di partecipanti;

  3. modalità di selezione dei partecipanti;

  4. ammontare delle quote d’iscrizione;

  5. sede e periodo di svolgimento del corso;

  6. nominativo del docente responsabile e composizione del Consiglio di Corso;

  7. prove per il rilascio dell’attestato.

Art. 13/3. Organi del corso 

1. Il Corso di Perfezionamento è organizzato nei seguenti organi:

  1. il Responsabile, indicato tra i docenti di ruolo di prima e seconda fascia, nominato con decreto direttoriale, che vigila sul corretto ed efficiente funzionamento del corso, assume la responsabilità di gestione e presenta al Consiglio Accademico la relazione conclusiva sui risultati conseguiti;

  2. il Consiglio di Corso, composto dai docenti che svolgono attività didattica sul Perfezionamento, esercitando altresì funzione di coordinamento organizzativo delle attività formative, stage e laboratoriali.

2. Svolgono insegnamento nel Corso di Perfezionamento i professori di prima e seconda fascia, i docenti a contratto ed esperti di comprovata qualificazione artistico-culturale nell’ambito delle discipline del corso.

Art. 13/4. Finanziamento 

1. Al finanziamento delle spese connesse alla gestione ed al funzionamento del Corso di Perfezionamento si provvede con introiti derivati dall’imposizione di quote d’iscrizione e contributi a carico degli iscritti, nonché con risorse e sovvenzioni provenienti da Enti e Istituzioni esterne, anche sotto forma di attività di sponsorizzazione.

Art. 13/5. Attestato di frequenza

1. A conclusione dei corso, agli iscritti che, a giudizio del Consiglio di Corso, abbiano svolto le attività previste dal programma didattico-formativo ed abbiano adempiuto agli obblighi stabiliti nel Decreto istitutivo del Corso, è rilasciato un attestato finale di frequenza a firma del Direttore dell’Accademia e del Professore Responsabile del Corso.

2. La carriera accademica degli iscritti ai Corsi di Perfezionamento è disciplinata dalle regole fissate nel presente articolo, nel decreto istitutivo e nel Manifesto degli Studi e, per quanto applicabili, nel titolo del presente Regolamento relativo agli studenti dei corsi di Diploma di I e di II livello.

Art. 13/6. Ulteriori strutture didattiche 

1. Ai sensi dell’art. 2, comma 7 della Legge 508/99 e dell’art. 12, punto 5. dello Statuto, l’Accademia può attivare, in regime di convenzione con altre Istituzioni dell’AFAM e con Istituzioni universitarie, specifici percorsi formativi.

 

TITOLO IX. SERVIZI DIDATTICI INTEGRATIVI

Art. 14. Attività integrative

1. Allo scopo di favorire l’assolvimento di debiti formativi, le strutture didattiche possono programmare annualmente, sentito il Consiglio Accademico, l’istituzione di attività formative integrative e propedeutiche svolte dai docenti sulla base dell’ampliamento dell’impegno didattico e tutoriale, nelle forme previste dal Contratto Integrativo d’Istituto per le attività aggiuntive d’insegnamento e funzionali all’insegnamento.

2. Dette attività, deliberate con decreto direttoriale, possono essere svolte all’interno dei preesistenti corsi serali e propedeutici.

Art. 14/1. Corsi di Formazione, stage e seminari

1. L’Accademia ha facoltà di organizzare stage e seminari in regime di collaborazione, e di scambio, con altre istituzioni accademiche e universitarie, con enti ed istituzioni artistico-culturali e di servizio in ambito nazionale ed internazionale.

2. L’Accademia ha altresì la facoltà di organizzare, anche in regime “conto terzi”, attività di stage, seminariali e corsi di formazione per una durata non superiore a quaranta ore, su richiesta di enti ed istituzioni negli ambiti di propria pertinenza.

  1. Lo svolgimento delle attività di cui ai commi precedenti viene deliberato dal Consiglio Accademico ed attivato con decreto direttoriale che prevede:

  • durata del corso o dello stage;

  • numero minimo e massimo di partecipanti;

  • quote di iscrizione;

  • sede e periodo di svolgimento;

  • un coordinatore.

  1. Dette attività debbono essere totalmente finanziate da soggetti esterni.

Art. 14/2. Attività di tirocinio post-diploma

1. L’Accademia di Belle Arti di Brera può attivare attività di tirocinio post-diploma negli ambiti formativi di propria competenza. I Tirocini Formativi Attivi (TFA) abilitanti per l’insegnamento sono disciplinati dal DM 249/2010.

Art. 14/3. Corsi e attività di perfezionamento all’estero

1. I concorsi per il conferimento di borse di studio per la frequenza di corsi e attività di perfezionamento presso istituzioni accademiche e universitarie estere sono banditi dall’Accademia di Belle Arti di Brera sulla base della disponibilità delle risorse e secondo norme attuative ministeriali recepite da apposita normativa.

Art. 14/4. Attività culturali ed integrative

1. L’Accademia organizza attività culturali di produzione e di ricerca nonché attività espositive ed editoriali finalizzate alla valorizzazione dell’istituzione. Un’apposita commissione, nominata dal Consiglio Accademico, predispone annualmente la programmazione delle attività che saranno sottoposte all’approvazione del Consiglio Accademico e del Consiglio di Amministrazione; detta Commissione si doterà di un proprio regolamento.

 

Titolo X. ORGANIZZAZIONE DIDATTICA

Capo I - Programmazione, coordinamento e verifica

Art. 15. Programmazione didattica

1. Ai sensi dell’art. 17, lett. b. dello Statuto, il Consiglio Accademico è l’organo preposto al piano di sviluppo triennale dell’attività didattico-culturale e scientifica, alla programmazione didattica annuale ed all’approvazione del Manifesto degli Studi.

2. Per la programmazione didattica annuale e il Manifesto degli Studi il Consiglio Accademico si avvale della collaborazione delle strutture didattiche collegiali, dei Dipartimenti, delle Scuole e dei Corsi, nonché del servizio di Tutorato e orientamento, che avanzano, ciascuno per le proprie competenze, entro i termini stabiliti dal Consiglio Accademico medesimo e, comunque, entro i tempi necessari all’avvio delle attività, motivate proposte in merito ai seguenti strumenti di programmazione:

  1. integrazioni e modifiche al piano di studi annuale;

  2. piano di copertura degli insegnamenti;

  3. piano di utilizzo degli spazi e dei laboratori didattici e relativo orario;

  4. piano delle dotazioni strumentali e dei materiali didattici necessari allo svolgimento delle attività formative;

  5. piano delle prove di accesso, delle verifiche d’esame e delle prove finali.

3. Gli strumenti di programmazione didattica annuale possono essere aggiornati dal Consiglio Accademico in corso d’anno in caso di situazioni non prevedibili all’atto della loro approvazione.

Art. 15/1. Incompatibilità

1. L’incarico di responsabile di una struttura didattica è, in linea di principio, incompatibile con altri incarichi di responsabile di altre strutture didattiche. Eventuali cumuli di incarichi direttivi saranno valutati dal Dipartimento ed autorizzati dal Consiglio Accademico. È escluso dal principio di incompatibilità il personale docente afferente ad un Dipartimento, Scuola o Corso formato da un numero minimo di docenti di ruolo. Le eccezioni che si rendessero necessarie per i Dipartimenti o le Scuole con esiguo numero di docenti verranno disciplinate dai Regolamenti Didattici interni dei Dipartimenti e delle Scuole e verranno sottoposte all’approvazione del Consiglio Accademico.

Art. 15/2. Piano degli studi annuale

1. Il piano degli studi annuale determina le modalità organizzative di svolgimento dei corsi di studio, con particolare riguardo alla distribuzione degli insegnamenti e delle attività formative per ciascuno degli anni di durata ordinaria del corso stesso, indicandone il peso in termini di CFA, di ore di lezione, di laboratorio e di esercitazioni nonché i periodi didattici di svolgimento.

2. Il piano di studi annuale è approvato dal Consiglio Accademico ai sensi dell’art. 12 dello Statuto e definito, ogni anno, nel rispetto dell’ordinamento didattico compreso nel presente Regolamento e nel Regolamento Didattico del corso di studio.

Art. 15/3. Piano di copertura degli insegnamenti

1. Il Direttore, con delibera del Consiglio Accademico, sentiti i Dipartimenti, le Scuole e i Corsi, definisce le modalità d’individuazione dei docenti responsabili degli insegnamenti previsti dal Piano annuale degli studi per l’A.A. di riferimento.

2. Sulla base del piano, il Direttore, sentiti i Dipartimenti, le Scuole e i Corsi, definisce il bando per gli affidamenti delle discipline che non risultano coperte, distinto fra affidamenti interni e affidamenti esterni. Di norma il bando ha validità triennale.

3. Il bando elenca gli insegnamenti per cui si cerca copertura con l’indicazione del numero dei CFA, il numero delle ore di lezione richieste, gli obiettivi formativi specifici degli insegnamenti da ricoprire.

Art. 15/4. Piano di utilizzo degli spazi e degli orari

1. Il piano di utilizzo degli spazi e degli orari definisce la disponibilità degli spazi da destinarsi alle attività didattiche e di studio nonché i rispettivi orari di utilizzo.

2. Il piano individua per ciascun insegnamento attivato la denominazione esatta della disciplina, il nome del docente, l’orario e l’aula, il giorno di inizio e di conclusione delle lezioni. Per ogni docente sarà indicata la sede di ricevimento degli studenti e l’indirizzo di posta elettronica.

Art. 15/5. Manifesto annuale degli Studi

1. Entro il 30 luglio di ogni anno il Consiglio Accademico e, per quanto di sua competenza, il Consiglio di Amministrazione, approvano il Manifesto annuale degli Studi che comprende:

  1. il piano annuale di ciascun Corso di studio;

  2. le modalità di accesso degli studenti;

  3. le modalità di immatricolazione e d’iscrizione;

  4. i termini delle iscrizioni alle eventuali prova di ammissione;

  5. i termini e le modalità dell’eventuale accertamento della preparazione iniziale;

  6. l’ammontare delle tasse, dei contributi e delle indennità dovute dagli studenti.

2. I Regolamenti delle strutture didattiche stabiliscono tempi e modalità di presentazione delle proposte circa le lettera a., b., d., e. del presente articolo da inoltrare al Consiglio Accademico entro il 15 luglio di ogni A.A. per le opportune deliberazioni.

3. Il Manifesto annuale degli Studi viene pubblicato all’Albo dell’Istituto e per via telematica, nonché distribuito alle strutture didattiche e al servizio Tutorato e orientamento per gli studenti che ne facciano richiesta entro il 10 settembre di ogni A.A.

Art .15/6. Coordinamento delle attività didattiche

1. Ferma restando la libertà di docenza sancita dallo Statuto, le attività didattiche vengono coordinate in termini di programmi d’insegnamento, di organizzazione dei percorsi formativi, di utilizzazione delle risorse, di calendarizzazione delle attività.

2. Il coordinamento delle attività all’interno del singolo corso di studio viene curato dagli organi del corso medesimo. A tal fine, l’organo collegiale del corso viene riunito entro il 15 luglio di ogni A.A. per definire le proposte inerenti la programmazione didattica e la definizione dei relativi piani. L’organo collegiale si riunisce altresì prima dell’inizio dell’anno accademico per verificare l’adeguatezza e la coerenza dei programmi d’insegnamento proposti dai docenti con le finalità del corso di studio.

3. Il coordinamento delle attività tra i corsi di studio attivati nell’ambito di una medesima struttura didattica compete all’organo collegiale della struttura didattica medesima.

4. Il coordinamento delle attività dei corsi di studio attivati dalle varie strutture didattiche compete al Consiglio Accademico.

5. A tal fine, nelle sedute dedicate alla definizione dei piani triennali di sviluppo nonché alla programmazione annuale e al Manifesto degli Studi, il Consiglio Accademico potrà essere esteso, a titolo consultivo, e solo in alcuni casi, ai responsabili delle diverse strutture didattiche.

Art. 15/7. Verifica dei risultati delle attività formative

1. L’Accademia di Belle Arti di Brera si pone l’obiettivo di garantire il conseguimento del titolo di studio entro la durata ordinaria prevista dalla normativa vigente e dal presente Regolamento, riducendo al minimo possibile il numero degli abbandoni.

2. La verifica per il conseguimento di tale obiettivo avviene attraverso il monitoraggio e il controllo dei percorsi di studio degli studenti che consentano di evidenziare situazioni critiche sia per quanto attiene i processi di apprendimento degli studenti medesimi, sia in ordine a disfunzioni organizzative, a carichi di studio non adeguatamente distribuiti nei vari periodi didattici, ad una non soddisfacente corrispondenza fra CFA assegnati ai vari insegnamenti e programmi effettivamente svolti, a differenze qualitative nelle prestazioni didattiche dei docenti o a difformità di impostazioni valutative dei docenti in merito al profitto degli studenti.

3. I Consigli di Corso, attraverso i docenti responsabili delle strutture didattiche, presentano al Consiglio Accademico una relazione annuale diretta a valutare i risultati delle attività formative.

Capo II - Attribuzione compiti didattici

Art. 16. Forme didattiche

1. Le attività didattiche svolte dall’Accademia di Belle Arti di Brera possono assumere tutte le forme consentite dalla normativa vigente nonché le forme didattiche di tipo sperimentale ritenute opportune dal singolo docente in attuazione della sperimentazione didattica prevista.

2. In ogni caso, gli insegnamenti debbono essere impartiti sotto forma di lezioni e/o di esercitazioni laboratoriali, di moduli e di altre forme didattiche nel rispetto dei vincoli definiti dagli ordinamenti didattici e dai Regolamenti didattici dei corsi di studio.

Art. 16/1. Corsi d’insegnamento

1. I corsi ufficiali d’insegnamento, di base, caratterizzanti, affini e integrativi, vengono organizzati dalle strutture didattiche competenti nel rispetto dei criteri e requisiti stabiliti dal DPR 212/05 e dalla successiva decretazione in materia.

2. Le discipline che costituiscono i corsi d’insegnamento possono essere di durata pluriennale o annuale. Le discipline di durata pluriennale comportano programmi diversi per ogni annualità.

3. Le discipline possono articolarsi in moduli corrispondenti ad argomenti chiaramente individuabili all’interno del programma d’insegnamento. I moduli possono costituire corsi integrati.

Art. 16/2. Esercitazioni e laboratori didattici

1. Le esercitazioni consistono in attività con le quali si sviluppino esemplificazioni ed applicazioni di principi e metodi presentati con lo scopo di chiarire i contenuti delle lezioni.

2. Le attività di laboratorio sono attività formative strettamente connesse ed integrate alla disciplina di riferimento. Esse vengono svolte dallo studente dietro la diretta supervisione del docente o del tutor didattico.

Art. 16/3. Seminari didattici

1. Il seminario didattico è un’attività formativa consistente nella partecipazione dello studente ad incontri in cui siano presentati, discussi ed approfonditi temi oggetto degli insegnamenti, sotto la supervisione di un docente.

Art. 16/4. Tirocini

1. Il tirocinio consiste in un periodo di inserimento operativo dello studente in una struttura progettuale di ricerca, produttiva o professionale esterna alla struttura didattica dell’Accademia, con il fine di apprendere le modalità di applicazione di principi e contenuti oggetto d’insegnamento.

2. La durata del tirocinio è proporzionata alle esigenze di apprendimento di un particolare argomento oggetto dell’insegnamento o delle finalità formative del corso di studio.

3. Le attività di tirocinio presso strutture esterne richiedono la previa stipula di apposita convenzione in cui vengono precisati gli obiettivi del tirocinio, i tempi e le modalità si svolgimento dello stesso, le competenze del soggetto ospitante e gli oneri del soggetto promotore.

4. La convenzione è approvata, su proposta della struttura didattica competente, dal Consiglio di Amministrazione, sentito il Consiglio Accademico.

Art. 16/5. Compiti didattici dei docenti

1. Ai fini:

  • dell’inquadramento dei docenti nei settori disciplinari d’appartenenza,

  • dell’espletamento delle loro funzioni da parte dei docenti,

  • dell’attribuzione dei compiti didattici, di ricerca e di produzione ordinari e aggiuntivi nonché della piena utilizzazione dei docenti,

  • della determinazione dell’orario di servizio dei docenti,

  • della libertà d’insegnamento e di coordinamento dei programmi con le strutture didattiche,

il presente Regolamento rinvia a quanto previsto dal CCNL vigente nella specifica sezione relativa al personale docente.

2. I docenti sono tenuti ad assicurare un numero di ore di ricevimento degli studenti secondo modalità stabilite dalle strutture didattiche di riferimento approvate dal Consiglio Accademico.

3. Ogni docente può impartire un solo insegnamento per ogni corso di studio. È data tuttavia facoltà ai Dipartimenti ed alle Scuole di concedere, su richiesta, deroghe motivate.

4. Per ogni insegnamento o modulo deve essere tenuto, a cura del docente, un registro, vidimato dal Direttore, delle attività didattiche svolte. In esso vengono annotati, volta per volta, gli argomenti delle lezioni, delle esercitazioni, delle attività di laboratorio e dei seminari con relativa firma del docente.

5. Il registro, che fa fede ai fini del computo del monte orario del singolo docente, deve essere consegnato alla Direzione entro quindici giorni successivi alla conclusione dei corsi. Ogni docente è tenuto altresì ad esibire il registro, su richiesta del Direttore, anche durante lo svolgimento dei corsi.

Art. 16/6. Modalità di copertura degli insegnamenti

1. Gli insegnamenti, con riferimento ad uno specifico corso di studio, possono essere coperti per:

  1. titolarità;

  2. supplenza;

  3. affidamento interno;

  4. contratto.

2. Gli insegnamenti sono coperti annualmente sulla base della programmazione didattico-formativa proposta dalle strutture didattiche e approvata dal Consiglio Accademico.

3. Un insegnamento è coperto mediante titolarità quando esso è impartito da un docente di ruolo che è incardinato in quell’insegnamento o quando è tenuto da un docente incardinato nel settore disciplinare di cui l’insegnamento fa parte.

4. Un docente incardinato in un settore disciplinare è tenuto a coprire l’insegnamento o gli insegnamenti del settore di riferimento.

5. Un docente incardinato in un settore disciplinare può essere chiamato a ricoprire un insegnamento in altro settore previo suo consenso e previa certificazione delle competenze.

6. Un insegnamento è coperto per supplenza quando viene attribuito un posto in organico mediante valutazione per soli titoli previa pubblicazione di un bando ufficiale almeno un mese prima dell’inizio del corso.

Le responsabilità didattiche conseguenti all’attribuzione della supplenza comprendono lezioni frontali, esercitazioni, attività di laboratorio e qualunque altra attività didattica inerente l’insegnamento cui si aggiungono gli impegni legati alle verifiche di profitto, alle prove finali ed al ricevimento degli studenti. Il supplente è tenuto a svolgere l’insegnamento secondo gli obiettivi formativi specifici di esso definiti dal Regolamento Didattico di Corso e secondo il programma didattico approvato dalla struttura didattica competente.

7. L’affidamento viene attribuito a professori di ruolo che, con loro espresso consenso, assumono la responsabilità di un ulteriore insegnamento in aggiunta a quello di titolarità.

Le responsabilità didattiche conseguenti all’attribuzione dell’affidamento comprendono lezioni frontali, esercitazioni, attività di laboratorio e qualunque altra attività didattica inerente l’insegnamento, cui si aggiungono gli impegni legati alle verifiche di profitto, alle prove finali e al ricevimento degli studenti.

8. Un insegnamento è coperto per contratto quando, essendo state esperite infruttuosamente le procedure per la copertura di un insegnamento per titolarità, supplenza, affidamento o utilizzazione, si rende necessario ricorrere alla collaborazione di professionalità esterne di comprovata qualificazione ed esperienza, selezionate sulla base di un bando ufficiale. Con il docente viene stipulato un contratto di diritto privato.

Le responsabilità didattiche conseguenti all’attribuzione di un insegnamento a contratto comprendono lezioni frontali, esercitazioni, attività di laboratorio e qualunque altra attività didattica inerente l’insegnamento cui si aggiungono gli impegni legati alle verifiche di profitto, alle prove finali ed al ricevimento degli studenti. Il docente a contratto è tenuto a svolgere l’insegnamento secondo gli obiettivi formativi specifici di esso definiti dal Regolamento Didattico di Corso e secondo il programma didattico approvato dalla struttura didattica competente.

9. Per la copertura degli insegnamenti di cui alle lettera c., e d. si procede attraverso il meccanismo della valutazione dei titoli.

10. Per la copertura degli insegnamenti di cui alla lettera b., si procede per bando di concorso con formazione di specifiche graduatorie.

11. Per supplenze, la valutazione dei titoli vengono costituite apposite Commissioni di Valutazione, formate, complessivamente, da cinque docenti di prima e seconda fascia, presiedute dal Direttore o suo delegato. Le Commissioni di Valutazione, nominate dal Direttore, su indicazione del Consiglio Accademico, dovranno essere formate da almeno un docente del medesimo settore disciplinare dell’insegnamento in oggetto e da docenti di settori disciplinari affini, o corrispondenti, anche di altre Accademie.

Di ogni valutazione verrà redatta specifica verbalizzazione autonoma per ciascun commissario relativa ai titoli presentati secondo:

  1. contenuti artistico-culturali e scientifici dell’insegnamento;

  2. impianto didattico-metodologico;

  3. esperienze didattico-formative maturate in ambito accademico o universitario a livello nazionale o internazionale;

  4. ricerche ed attività di produzione specifiche anche di carattere sperimentale, interdisciplinare e multidisciplinare di particolare interesse.

 

12. I bandi di concorso di cui al precedente comma 11 dovranno indicare, tra l’altro, il settore disciplinare di riferimento nonché la declaratoria, gli specifici contenuti dell’insegnamento, le indicazioni metodologiche ed i programmi didattici proposti, nonché i criteri di valutazione e i punteggi assegnati per ciascuna tipologia di valutazione. Potranno essere assunti i criteri previsti dalle O.M. vigenti per incarichi a tempo determinato; in tal caso ne verrà fatto specifico riferimento nei bandi.

Capo III - Accertamento della preparazione degli studenti

Art. 17. Accertamento della preparazione degli studenti

1. L’accertamento della preparazione di base degli studenti avviene con i seguenti strumenti:

  1. prove di ammissione ai corsi di studio;

  2. prove di accertamento della preparazione iniziale;

  3. prove di profitto, distinte in prove di valutazione intermedia (revisioni) ed esami di profitto;

  4. prove finali.

2. A ciascuna delle prove di cui al comma 1 corrispondono altrettante procedure di accertamento.

3. In particolare, il numero, le caratteristiche, le modalità di svolgimento delle prove di valutazione intermedia sono stabilite dai docenti interessati nel rispetto delle disposizioni contenute nei regolamenti delle strutture didattiche. Fermo restando che le prove di valutazione intermedia (revisioni) non sono oggetto di registrazione ufficiale nella carriera accademica dello studente ma solo di verbalizzazione interna da parte del docente, all’inizio di ogni corso, i docenti sono comunque tenuti a comunicare agli studenti le prove di valutazione intermedia (revisioni) eventualmente previste.

4. L’accertamento del profitto individuale dello studente viene espresso, a seguito di opportune prove, mediante una votazione in trentesimi. Gli esami finali di profitto di ogni corso sono ordinati in modo da accertare la preparazione del candidato nella disciplina su cui verte l’esame. L’accertamento viene effettuato valutando lo svolgimento dell’esame conclusivo con gli esiti delle eventuali prove di valutazione intermedia (revisioni) previste.

5. Gli esami finali di profitto di ogni disciplina vengono sostenuti davanti ad una commissione di valutazione composta almeno da tre docenti, tra cui il docente responsabile delle disciplina in qualità di presidente, designata dal Direttore dell’Accademia su proposta del responsabile della struttura didattica di riferimento.

6. L’accertamento del profitto è attuato sulla base di un piano di prove d’esame per i corsi di I e di II livello che deve prevedere almeno tre sessioni distribuite nel corso dell’A.A. secondo le indicazioni della struttura didattica competente approvate dal Consiglio Accademico. Le sessioni debbono indicare la data d’inizio e di conclusione degli appelli e vengono comunicate ufficialmente almeno sessanta giorni prima del loro svolgimento. Di norma, le sessioni d’esame sono: sessione estiva (giugno-luglio); sessione autunnale (settembre-ottobre) sessione invernale (febbraio) e debbono concludersi entro il 30 aprile dell’A.A. successivo. Sessioni straordinarie possono essere autorizzate di volta in volta dal Consiglio Accademico dietro motivata proposta delle strutture didattiche. Per ciascuna sessione è previsto almeno un appello di ogni disciplina. Nel caso di più appelli della medesima disciplina in una stessa sessione, deve trascorrere un lasso di tempo di almeno venti giorni tra un appello e l’altro.

7. La data di un appello di esame non può essere anticipata e può essere posticipata solo per grave e giustificato motivo. In ogni caso, deve esserne data comunicazione agli studenti mediante affissione all’albo e per via informatica almeno quindici giorni prima della data prevista nel calendario, salvo casi di forza maggiore.

8. Nel caso di prova scritta, i candidati verranno informati della data di svolgimento e della durata della prova almeno sette giorni prima. Gli studenti hanno diritto d’accesso agli elaborati prodotti della prova scritta ed alla discussione sui medesimi con il presidente di commissione.

9. L’esame finale di profitto deve svolgersi all’interno di ogni sessione e non può, in ogni caso, essere effettuato durante lo svolgimento delle lezioni del relativo insegnamento.

10. La sessione degli esami finali di profitto ha inizio almeno sette giorni dopo la conclusione o la sospensione dell’ordinaria attività didattica.

11. Per insegnamenti ad elevato numero di iscritti il Consiglio Accademico può autorizzare lo svolgimento di pre-appelli dietro motivata richiesta del responsabile della struttura didattica di riferimento. I pre-appelli devono comunque rientrare all’interno della sessione degli esami di profitto che potrà, in tal caso, essere anticipata.

12. Gli esami finali di profitto sono pubblici e pubblica è la comunicazione del voto finale.

13. L’esame finale di profitto s’intende superato quando lo studente consegue una votazione minima di almeno 18/30. Ove consegua il voto massimo può essere concessa la lode.

Art. 17/1. Ammissione agli esami di profitto

1. Per essere ammesso agli esami finali di profitto lo studente deve:

  1. essere in regola con l’iscrizione al corso di studio tramite il pagamento delle relative tasse e contributi;

  2. essere in regola con gli obblighi di frequenza previsti per ogni singolo corso.

2. Non è consentito ripetere un esame finale di profitto già sostenuto con esito positivo.

3. Lo studente può sostenere, nel corso dell’A.A., tutti gli esami finali di profitto relativi agli insegnamenti del proprio curriculum e del piano di studi individuale, nel rispetto delle eventuali propedeuticità e degli eventuali vincoli definiti dalla struttura didattica competente.

4. Lo studente non può sostenere esami finali di profitto relativi a corsi che non siano attivati nell’A.A. di svolgimento, salvo che si tratti di esami rientranti nel proprio curriculum o nel piano di studi individuale e di cui sia in difetto. In tal caso, lo studente ha diritto alla nomina di apposita commissione d’esame.

5. Lo studente che in un esame finale di profitto non ottenga la votazione minima di 18/30, o si ritiri, potrà ripetere l’esame nell’appello immediatamente successivo.

Art. 17/2. Commissione degli esami di profitto

1. Gli esami finali di profitto di ogni disciplina vengono sostenuti davanti ad una commissione di valutazione composta almeno da tre docenti, tra cui il docente responsabile delle disciplina in qualità di presidente, designata dal Direttore dell’Accademia.

2. I lavori della Commissione si svolgono sotto la responsabilità del Presidente. Il Presidente stabilisce altresì se i membri debbano operare congiuntamente o possano operare anche singolarmente. In ogni caso, la responsabilità della valutazione finale deve essere collegiale.

3. La verbalizzazione dell’esito dell’esame finale di profitto è effettuata dal Presidente della Commissione che la sottoscrive. Lo studente ne prende atto sottoscrivendola a sua volta.

4. La valutazione conclusiva dell’esame di profitto viene trascritta sia sul verbale che sul libretto personale dello studente

Art. 17/3. Ammissione ai corsi di studio

1. Per accedere ai corsi di studio dell’Accademia di Brera è necessario aver conseguito un titolo di Scuola superiore quinquennale.

2. I corsi di studio presso l’Accademia di Belle Arti di Brera sono ad accesso programmato e ad accesso libero subordinato, comunque, a prerequisiti riconosciuti attraverso prove di accesso.

3. - L’ammissione ai corsi di studio programmato è disposta dall’Accademia previo superamento di apposite prove di accesso per titoli e/o per esami o colloqui, con pubblicazione del relativo bando almeno sessanta giorni prima della loro effettuazione, garantendo altresì la pubblicazione dei risultati entro i quindici giorni successivi allo svolgimento delle prove.

4. Ai fini del miglioramento dell’offerta formativa e della qualità degli studi anche tramite la corrispondenza tra numero degli studenti iscritti e numero dei posti disponibili in termini di dotazione di spazi, di attrezzature e di personale docente e ATA, il numero massimo di iscrizioni per corso viene deliberato annualmente dal Consiglio Accademico, sulla base delle relazioni tecniche, predisposte dalle strutture didattiche competenti, che evidenzieranno i seguenti elementi:

  1. disponibilità di Professori di prima e seconda fascia;

  2. disponibilità di aule e laboratori;

  3. monitoraggio delle immatricolazioni negli ultimi cinque anni;

  4. monitoraggio dei diplomi rilasciati negli ultimi cinque anni;

  5. possibilità di copertura di insegnamenti e corsi non in organico mediante affidamenti, utilizzazioni e contratti.

5. Le procedure delle prove di accesso ai corsi di studio che prevedono un numero massimo di posti disponibili sono disciplinate dalle strutture didattiche competenti. Tali procedure sono pubblicate nel Manifesto degli Studi.

Le strutture didattiche competenti possono stabilire contingenti di candidati esentati dall’eventuale prova di accesso in base al possesso di determinati requisiti.

I risultati di ammissione sono pubblicati all’Albo dell’Istituto e tale pubblicazione ha valore formale di comunicazione agli interessati dell’esito dell’ammissione.

6. I corsi di studio ad accesso libero sono tuttavia subordinati al possesso di prerequisiti riconosciuti attraverso prove di ammissione.

Le strutture didattiche competenti definiscono e disciplinano le prove di ammissione ai singoli corsi di studio ad accesso libero e possono stabilire contingenti di candidati esentati dall’eventuale prova di accesso in base al possesso di determinati requisiti. Procedure di ammissione ed esenzioni sono pubblicate sul Manifesto degli Studi.

7. La Commissione per le prove di ammissione di ogni singolo corso di studio è proposta dal responsabile della struttura didattica competente ed approvata dal Direttore dell’Accademia. Per ogni seduta o sessione di lavoro della Commissione è redatto apposito verbale da firmarsi dai componenti la Commissione. Le strutture didattiche competenti forniscono informazioni sulla tipologia delle prove di ammissione che vengono altresì pubblicate sul sito dell’Istituto almeno trenta giorni prima del loro svolgimento.

8. I risultati di ammissione prevedono tre valutazioni possibili: ammissione, non ammissione, ammissione con debito. Nel caso di ammissione con debito la commissione preciserà le modalità di assolvimento del debito attraverso un percorso propedeutico obbligatorio entro il primo anno accademico.

9. I risultati di ammissione sono pubblicati sull’Albo dell’Istituto e tale pubblicazione ha valore formale di comunicazione agli interessati dell’esito dell’ammissione.

Art. 17/4. Accertamento della preparazione iniziale

1. I Regolamenti Didattici dei singoli corsi di studio definiscono i requisiti per l’ammissione ai corsi, consistenti nelle conoscenze ed abilità che gli studenti debbono possedere per garantire un normale percorso di studi, ed individuano altresì i titoli di studio rilasciati dal sistema scolastico per i quali siano necessarie opportune prove per l’accertamento della preparazione iniziale e per la determinazione di eventuali obblighi formativi.

Art. 17/5. Prova finale di Diploma

1. I contenuti e le caratteristiche artistico-culturali delle prove finali di Diploma di I e II livello, di Specializzazione, di Perfezionamento, di Corsi di Dottorato di Ricerca (PhD), di Master Accademici, sono definiti dal regolamento delle strutture didattiche di riferimento approvato dal Consiglio Accademico.

2. Le prove finali di Diploma debbono comunque presentare le seguenti caratteristiche:

  1. un aspetto di produzione e ricerca artistica specifica delle discipline d’indirizzo;

  2. un aspetto di ricerca storico-teorica o metodologica, ovvero tecnico-artistica secondo connotazioni, contenuti e finalità delle specifiche discipline e comunque coerenti con il sapere artistico.

3. Per tutte le prove finali di diploma sono previsti almeno tre appelli, uno per ogni sessione di esame, e dovranno concludersi entro il 30 aprile dell’A.A. successivo.

4. Per poter sostenere la prova finale di diploma lo studente deve:

  1. aver frequentato il rispettivo corso di studio, avendo superato tutti i prescritti esami conclusivi di profitto e maturato conseguentemente il corrispondente numero di crediti;

  2. aver adempiuto a tutte le attività formative previste dall’Ordinamento didattico del Corso di Studio con il relativo conseguimento dei CFA;

  3. essere in regola con il pagamento delle tasse d’iscrizione e dei contributi.

5. Per partecipare agli appelli degli esami di diploma nelle diverse sessioni, lo studente deve presentare domanda al Direttore entro i termini stabiliti dal Consiglio Accademico e provvedere al versamento dell’indennità della prova finale di Diploma stabilita dal Consiglio di Amministrazione. Per gravi e giustificati motivi il Direttore può accogliere domande presentate oltre la scadenza dei termini e comunque almeno venti giorni prima della data di discussione delle tesi.

6. La prova finale si svolge di norma attraverso la discussione, davanti ad apposita commissione giudicatrice formata da cinque docenti, di una copia della tesi che deve essere consegnata presso la Segreteria didattica dell’Accademia entro il termine stabilito dal Direttore completa delle firme del docente della tesi e del docente responsabile del progetto artistico.

7. La prova finale del Diploma di I livello consiste in:

a. una tesi di carattere artistico-progettuale consistente nella produzione di elaborati su un tema specificamente assegnato dal docente del corso della disciplina d’indirizzo cui lo studente risulta iscritto;

b. una tesi di carattere storico-teorico o metodologico o tecnico-artistico, sotto forma di saggio breve, in una delle discipline comprese nel curriculum didattico o nel piano personale di studi. L’eventuale materiale di produzione artistica allegato alla tesi sarà funzionale allo specifico carattere della tesi.

8. La prova finale di Diploma di II livello consiste nella discussione, davanti ad apposita commissione giudicatrice formata da cinque docenti, di una tesi costituita da una produzione artistica originale su specifico progetto integrato sotto l’aspetto laboratoriale, storico-critico e metodologico svolta sotto la giuda di due relatori, uno per la parte artistica, l’altro per la parte teorico-storico-critico o metodologica.

9. La prova finale del Corso di Specializzazione consiste nella realizzazione di un progetto artistico e teorico-critico sotto forma di produzione e saggio grafico-scrittografico a cura di due differenti relatori, che dimostri la preparazione artistica e le capacità operative connesse alla specifica professionalità, discussa davanti ad una commissione di almeno cinque docenti.

10. La prova finale del Corso di Dottorato di Ricerca (PhD) consiste nella realizzazione di un progetto di ricerca approvato dalle strutture didattiche di riferimento, sotto forma di produzione e/o di una tesi di Dottorato originale, discussi pubblicamente davanti ad una commissione formata dai docenti del corso, dagli eventuali membri esterni all’istituzioni esperti nell’area disciplinare di riferimento, nominata dal Direttore dell’Accademia.

11. La prova finale del Master Accademico consiste nella realizzazione di un progetto artistico e teorico-critico finalizzato agli obiettivi formativi del Master, approvato dalle strutture didattiche di riferimento, sotto forma di produzione e saggio grafico-scrittografico sotto la cura di due relatori, che dimostri l’acquisita preparazione artistico-professionale inerente le finalità dal corso, e discusso davanti ad una commissione di almeno cinque docenti.

12. Il Relatore della prova finale deve essere, o essere stato al momento dell’assegnazione della tesi, un docente dell’Accademia.

13. Il Docente relatore è tenuto a motivare e garantire il carattere artistico e/o scientifico e/o storico-critico e/o metodologico della ricerca svolta dallo studente, rendendone conto in sede di discussione della tesi onde porre la commissione giudicatrice in condizione di esprimere una valutazione oggettiva.

Al fine di garantire una compiuta preparazione dello studente, il Relatore della tesi di carattere artistico-progettuale non può essere il medesimo della tesi di carattere teorico o storico-critico o metodologico.

14. Il regolamento delle strutture didattiche di riferimento contemplerà la possibilità che, per sostenere la tesi in una determinata disciplina, questa debba o possa essere biennalizzata.

15. Per la prova finale di Diploma di I e II livello, l’argomento di tesi deve essere assegnato dal professore relatore almeno all’inizio dell’ultimo anno accademico.

16. Per la prova finale di Diploma di I e II livello è data facoltà al docente di presentare al candidato una rosa di argomenti sui quali svolgere la tesi. Comunque, in nessun caso, un docente è autorizzato ad accogliere argomenti di tesi non ritenuti pertinenti alle finalità culturali della disciplina.

17. Nello svolgimento dell’argomento di tesi lo studente è tenuto a seguire rigorosamente l’impianto metodologico-culturale definito nonché il piano di lavoro impostato con i docenti relatori, comprese le previste revisioni e aggiornamenti. La mancata ottemperanza di ciò autorizza il docente, o i docenti relatori, a ritirare l’argomento di tesi e a respingere il lavoro dello studente con provvedimento formale al responsabile della struttura didattica di riferimento.

18. La valutazione della prova finale è espressa in centodecimi. Alla prova finale viene assegnato, dalla commissione giudicatrice, un punteggio complessivo da zero a dieci punti che va a sommarsi alla votazione di ammissione data dalla media dei voti conseguiti negli esami di profitto. Il punteggio a disposizione delle commissioni giudicatrici viene assegnato per il cinquanta per cento alla tesi di carattere artistico-espressivo e per il cinquanta per cento alla tesi di carattere storico-teorico o metodologico. La proposta di votazione finale viene avanzata alla commissione giudicatrice dai professori relatori. Nel caso di raggiungimento del punteggio di 110, su proposta del Presidente e su parere unanime della Commissione giudicatrice, può essere assegnata la lode nonché la eventuale segnalazione, in casi di assoluta e riconosciuta unanime eccellenza, della menzione di “studente eccellente” che viene riportata sul verbale di tesi e trasmessa al Consiglio Accademico per i riconoscimenti di merito.

19. Le Commissioni giudicatrici sono composte - ad eccezione di quelle relative alla prova finale del Corso di Dottorato di Ricerca (PhD) formate da tutti i docenti del corso - da cinque docenti compresi i docenti relatori, di cui almeno tre in organico, e vengono nominate dal Direttore dell’Accademia.

20. Il Presidente delle Commissioni giudicatrici della prova finale è il Direttore o un suo delegato. Possono essere invitati a partecipare ai lavori della commissione in qualità di correlatori, senza diritto di voto, esperti e ricercatori esterni. Della Commissione fanno sempre parte i professori relatori.

21. La prova finale è sempre individuale. Il docente relatore può motivare lavori di tesi collettive (fino ad un massimo di due studenti) sul medesimo tema o argomento chiedendone autorizzazione ai responsabili delle strutture didattiche di riferimento. In ogni caso, il singolo studente, che deve indicare chiaramente le parti specificamente elaborate del lavoro di ricerca, otterrà comunque una valutazione individuale.

22. Nella prova finale lo studente è approvato se consegue una votazione minima di 70/110. Nel caso di esito negativo la commissione giudicatrice stabilisce il periodo minimo che deve intercorrere fra la data della prova fallita e il successivo appello cui può presentarsi.

23. I verbali dell’esame finale di Diploma, nei quali vengono riportate le valutazioni dei professori relatori e della Commissione, sono sottoscritti da tutti i componenti la Commissione giudicatrice partecipanti alla seduta.

24. Lo studente che abbia concluso il proprio ciclo di esami e debba sostenere esclusivamente l’esame finale dovrà pagare una quota annua fissata dal Consiglio Accademico e dal Consiglio di Amministrazione, comunque inferiore a quella ordinaria.

Capo IV - Qualità della didattica

Art. 18. Attività di orientamento

1. L’attività di orientamento si svolge in entrata, in modo da garantire allo studente una scelta ragionata e consapevole del corso di studio corrispondente all’interesse e alla vocazione dell’utente, e in uscita, in modo da fornire ai Diplomati, per quanto possibile, un utile inserimento nelle attività professionali sul territorio.

2. L’attività di orientamento viene svolta sulla base di un piano annuale di orientamento predisposto da uno specifico servizio di orientamento e tutorato attivato dall’Accademia ed approvato dal Consiglio Accademico. Il servizio viene realizzato da un apposito gruppo di lavoro coordinato da un docente responsabile designato dal Consiglio Accademico. Il piano viene attuato in entrata con la collaborazione degli istituti di istruzione secondaria di II grado disciplinata da convenzioni e accordi e, in uscita, con attività di tirocinio e stage presso Istituti e aziende attinenti gli ambiti d’interesse dell’Accademia, previa stipula di convenzioni.

3. Lo svolgimento di attività didattiche integrative di orientamento rientra nei compiti istituzionali dei docenti.

4. L’Accademia organizza altresì attività di tutorato dirette a:

  1. contribuire all’orientamento degli studenti nel corso degli studi;

  2. migliorare la qualità delle condizioni di studio e di apprendimento;

  3. favorire la riduzione degli abbandoni, della durata media degli studi e il numero dei fuori corso, migliorando, nell’insieme, le caratteristiche qualitative della didattica;

  4. rimuovere gli ostacoli ad una proficua attività di studio e ad un’attiva partecipazione ai processi formativi accademici.

5. L’attività di tutorato viene svolta sinergicamente all’attività di orientamento sulla base di un piano annuale predisposto da uno specifico servizio di orientamento e di tutorato attivato dall’Accademia ed approvato dal Consiglio Accademico. Il servizio viene realizzato da un apposito gruppo di lavoro e secondo le modalità di cui al precedente comma 2.

6. Annualmente il Consiglio Accademico approva il piano individuale di attività didattiche integrative di tutorato e orientamento avendo cura che gli impegni siano equamente distribuiti tra i docenti.

7. Le attività aggiuntive per attività di orientamento previste dal Contratto Integrativo Nazionale possono essere attribuite solo ai docenti che accettino gli impegni aggiuntivi rispetto a quelli attribuiti alla generalità dei docenti, secondo quanto stabilito dal CIN e dal Contratto Integrativo d’Istituto.

8. Ai sensi dell’art. 14 dello Statuto dell’Accademia, le attività di orientamento e tutorato sono disciplinate da apposito regolamento e possono essere supportate da collaboratori amministrativi.

Capo V - Responsabilità didattiche

Art. 19. Individuazione delle responsabilità

1. Le attività didattiche, formative ed integrative sono programmate, organizzate e gestite da strutture, organi e soggetti su cui ricade la responsabilità di una efficace attuazione dei fini istituzionali dell’Accademia.

2. Le responsabilità sono attribuite:

  1. al Consiglio Accademico, per la programmazione ed il coordinamento delle iniziative didattiche;

  2. ai Dipartimenti, Scuole e Corsi di studio;

  3. ai docenti per lo svolgimento delle attività d’insegnamento nei limiti delle disposizioni e dei programmi definiti dagli organi collegiali delle strutture didattiche.

 

Titolo XI. STUDENTI

Capo I - Norme generali

Art. 20. Rapporto formativo

1. Con l’iscrizione lo studente s’impegna a versare tasse, contributi ed indennità previste dal Manifesto degli Studi per l’intero anno accademico, a seguire lezioni ed insegnamenti, a partecipare alle attività formative e laboratoriali previste, ad assolvere eventuali debiti formativi dipendenti da una non adeguata preparazione d’accesso, a superare le prove di accertamento del profitto per il numero di crediti previsti dal piano annuale degli insegnamenti. Assume altresì l’impegno ad osservare i regolamenti e le disposizioni interne dell’Accademia.

2. L’iscrizione ai corsi di Diploma di I e II livello e di specializzazione si può ottenere solo in qualità di studente.

3. Sono altresì equiparati agli studenti iscritti gli studenti ospiti nell’ambito di programmi di scambi internazionali, gli iscritti ai Corsi di Dottorato di Ricerca (PhD), ai Master accademici e ai corsi di Perfezionamento.

4. Gli studenti equiparati di cui al precedente comma 4 sono esclusi dall’elettorato passivo per la designazione dei rappresentanti negli organi accademici.

5. Non è ammessa la contemporanea iscrizione a più corsi di Diploma, Diploma Specialistico e Corso di Dottorato di Ricerca (PhD), né è ammessa la contemporanea iscrizione a corsi di Diploma di diverso livello.

6. Lo studente può essere iscritto ad un determinato Corso di Diploma di I o II livello, di Diploma Specialistico o di Master in qualità di studente regolare ovvero di studente fuori corso. Lo studente è iscritto in qualità di regolare ad un determinato anno di corso quando gli anni di carriera accademica non superano gli anni della durata ordinaria del corso. Lo studente si considera fuori corso quando non abbia ultimato la frequenza e gli esami di profitto né non abbia acquisito i crediti necessari al conseguimento del titolo entro la durata ordinaria del corso di studi.

Art. 21. Immatricolazioni

1. Le domande di immatricolazione ai corsi di Diploma di I e II livello, di Specializzazione, di Master e Perfezionamento sono indirizzate al Direttore dell’Accademia e debbono contenere le generalità complete secondo quanto previsto dal Manifesto annuale degli Studi.

2. La domanda di immatricolazione deve essere presentata entro i termini stabiliti annualmente dal Consiglio Accademico e pubblicati sul Manifesto annuale degli Studi. Il Direttore può accogliere, per gravi e giustificati motivi, domande di immatricolazione presentate in ritardo.

Art. 21/1. Iscrizioni e libretti accademici personali

1. Negli anni accademici successivi a quelli di immatricolazione, lo studente rinnova l’iscrizione al corso di studio mediante presentazione di specifica modulistica ed il versamento entro il termine stabilito pubblicato sul Manifesto annuale degli Studi.

2. Il rinnovo dell’iscrizione effettuato oltre il termine di scadenza di cui al precedente comma deve essere autorizzato dal Direttore dell’Accademia.

3. Lo studente che ha ottenuto l’immatricolazione, o l’iscrizione, ad anni accademici successivi a quelli d’immatricolazione non ha diritto in nessun caso alla restituzione di tasse, contributi ed indennità versate, salvo nei casi previsti dalla normativa vigente.

4. Allo studente immatricolato è rilasciato un libretto accademico personale valido per tutta la durata della sua permanenza in Accademia in qualità di studente ed efficace come:

  1. documento di riconoscimento all’interno dell’Accademia e nei rapporti con le strutture e gli uffici del diritto allo studio;

  2. documento contenente il percorso didattico dello studente;

  3. documento comprovante l’iscrizione all’Accademia.

5. Il libretto accademico personale non è invece valido come documento comprovante gli esami sostenuti.

6. Ai soli fini di riconoscimento o di accesso ai servizi accademici può essere rilasciato un tesserino o una carta magnetica.

7. Lo studente che non abbia ottenuto l’immatricolazione, o l’iscrizione ad anni accademici successivi, non può compiere alcun atto di carriera accademica.

8. Gli atti di carriera accademica compiuti in difetto di immatricolazione, o iscrizione, sono nulli.

Art. 21/2. Immatricolazione in base a titolo di studio straniero

1. L’Accademia di Brera applica le disposizioni generali sull’ammissione ai corsi accademici dei cittadini stranieri e dei cittadini italiani in possesso di titolo di studio conseguito all’estero, contenute nelle leggi e nei regolamenti vigenti, nonché le disposizioni applicative periodicamente emanate dal MIUR.

2. Nel rispetto delle disposizioni di cui al comma precedente, il Consiglio Accademico:

  1. determina il numero massimo di studenti stranieri ammissibili al primo anno di corso per ogni anno accademico e per ogni corso di studio, su proposta delle strutture didattiche e dei servizi competenti per gli scambi internazionali;

  2. approva, dietro proposta delle strutture didattiche, le modalità di svolgimento delle prove di accesso;

  3. emana ogni altra disposizione diretta ad attuare disposizioni europee e nazionali in materia, nonché a favorire l’inserimento e l’integrazione degli studenti stranieri nella struttura accademica.

3. La domanda di immatricolazione dello studente in possesso di titolo di studio straniero è accolta alle seguenti condizioni:

  1. che dalla documentazione pervenuta e dalla dichiarazione di valore del titolo di studio straniero resa dalla rappresentanza diplomatica o consolare italiana competente per il territorio risulti che il titolo di studio conseguito consenta l’accesso, presso le Accademie del paese di provenienza, al corso di studi corrispondente a quello che lo studente ha scelto di frequentare in Accademia; ovvero, qualora tale corso non esista, ad un corso di studi affine o appartenente ad area disciplinare analoga a quella cui appartiene il corso accademico prescelto. In quest’ultimo caso, allo studente potranno essere assegnati debiti formativi propedeutici da assolvere entro il primo anno di iscrizione;

  2. che il titolo di studio straniero sia stato conseguito al termine di un periodo di scolarità la cui durata corrisponda a quella minima prevista dalla disposizioni ministeriali in vigore ai fini dell’ammissione agli studi accademici.

4. Apposita Commissione di valutazione, composta da docenti e designata dal Consiglio Accademico, provvederà annualmente alla verifica di congruità dei titoli di studio stranieri proponendo, di fronte a piani di studio diversificati, gli eventuali debiti formativi per l’ammissione ai corsi dell’Accademia. Le risultanze sono soggette all’approvazione del Consiglio Accademico.

Art. 21/3. Iscrizione di Diplomati

1. I Diplomati di I e II livello possono chiedere iscrizione ad altro Corso di Diploma di I e II livello. Il competente Consiglio della struttura didattica di riferimento procede al riconoscimento dei crediti e/o debiti pregressi.

2. La domanda deve essere presentata secondo i tempi previsti nel Manifesto degli Studi per le iscrizioni ordinarie.

3. Non è consentita l’iscrizione ad un corso per il conseguimento di un titolo identico per nome, durata e indirizzo a quello già posseduto, neppure nel caso in cui trattasi di curriculum di studi diverso da quello seguito per il conseguimento del titolo accademico posseduto.

4. Salvo diversa disposizione della struttura didattica competente, i diplomati non sono soggetti alle prove di ammissione previste se non per le discipline d’indirizzo.

Art. 21/4. Iscrizione a corsi d’insegnamento singoli

1. Nel caso di particolari convenzioni con altre istituzioni accademiche e/o universitarie internazionali sono ammesse iscrizioni a corsi singoli fino ad un massimo di cinque per anno accademico. La domanda deve essere presentata dagli interessati entro i termini previsti per le iscrizioni ordinarie.

2. Gli iscritti a corsi singoli possono ottenere un certificato degli studi compiuti con l’indicazione degli esami sostenuti e dei CFA acquisiti.

3. L’iscrizione ai singoli corsi comporta il pagamento di tasse e contributi stabiliti dal Consiglio di Amministrazione.

4. È possibile l’iscrizione a singoli corsi come uditori. Una tassa, stabilita dal Consiglio di Amministrazione, darà diritto alla frequenza di massimo cinque corsi, esclusivamente all’interno delle lezioni teoriche.

Art. 21/5. Curricula e piani di studio individuali

1. L’Ordinamento didattico di Corso di Studio può prevedere opportune articolazioni del percorso formativo costituenti i “curricula”.

2. Lo studente, ai fini del perseguimento di obiettivi formativi personali specificamente descritti e motivati, nel primo anno di corso presenta alla struttura didattica competente domanda di approvazione di un piano di studi individuale che deve essere compatibile con l’Ordinamento didattico del corso di studi. Il piano di studi ha validità per l’intera durata del corso di studi cui si riferisce.

3. Durante il percorso di studio lo studente può modificare il piano di studi iniziale soltanto nel settore delle discipline affini o integrative. Le modifiche non potranno superare i tre corsi per il I livello e due per il II livello. L’approvazione del piano di studi individuale viene effettuata dalla struttura didattica competente.

4. I termini per la presentazione della domanda e per la sua approvazione sono stabiliti annualmente dal Consiglio Accademico su proposta delle strutture didattiche competenti e sono pubblicati nel Manifesto degli Studi.

Capo II - Mobilità studentesca esterna e interna

Art. 22. Trasferimento ad altre Accademie

1. Lo studente può trasferirsi ad altra Accademia presentando domanda al Direttore didattico all’inizio di ogni anno accademico (entro il 30 settembre) purché l’istanza sia accompagnata, ove richiesto dall’Accademia di destinazione, da documento comprovante la disponibilità dell’Accademia ospitante ad accogliere la domanda.

2. A decorrere dalla data di presentazione della domanda di trasferimento di altra Accademia lo studente interrompe la carriera scolastica presso l’Accademia di Brera, salvo che non abbia ritirato l’istanza prima dell’inoltro del foglio di trasferimento.

3. L’accettazione del trasferimento ad altra Accademia non comporta alcun rimborso di tasse, contributi ed indennità versate dallo studente.

4. Lo studente trasferito ad altra Accademia porta con sé il curriculum accademico svolto, con relativi esami di profitto sostenuti e CFA acquisiti.

Art. 22/1. Trasferimenti da altre Accademie

1. La domanda di trasferimento da altra Accademia, anche da quelle straniere, indirizzata al Direttore didattico, deve pervenire all’Accademia di Brera entro il 30 settembre di ogni anno accademico.

2. Alla domanda di trasferimento di altra Accademia deve essere allegato il curriculum scolastico svolto, con relativi esami sostenuti e CFA acquisiti. Per le domande provenienti da Accademie non statali dovrà inoltre risultare allegato, a cura degli organismi direttivi, dettagliato programma per ogni singola disciplina seguita corredato dal monte orario di insegnamento.

3. Il Consiglio della competente struttura didattica delibera il riconoscimento degli studi svolti presso l’Accademia di provenienza, con l’indicazione:

  1. di eventuali debiti formativi e percorsi integrativi o propedeuticità allorquando si riscontrino elementi di non congruità tra curricula pregressi e piani di studio attivi presso l’Accademia di Brera;

  2. di eventuali crediti formativi allorquando si riscontrino eccedenze fra curricula pregressi e piani di studio attivati dall’Accademia di Brera.

4. Gli studenti che richiedono il trasferimento da altre Accademie debbono comunque essere in possesso del titolo di studi richiesto per l’accesso ai diversi indirizzi.

5. I crediti formativi vengono conformati ai CFA dell’Accademia di Belle Arti di Brera.

Art. 22/2. Passaggi di corso

1. È consentito allo studente il passaggio da un indirizzo di studio ad un altro del medesimo livello, previa domanda inoltrata al Direttore dell’Accademia entro i termini previsti dal Manifesto degli Studi.

2. Il passaggio da un indirizzo all’altro è consentito solo all’interno dello stesso Dipartimento e solo a conclusione dell’anno accademico in senso orizzontale. I CFA acquisiti vengono riconosciuti ai fini del nuovo indirizzo didattico scelto solo se in esso previsti, fermo restando l’obbligo dello studente di assolvere tutti gli insegnamenti, di base e caratterizzanti, per l’intera durata del nuovo indirizzo. I Dipartimenti e le Scuole regoleranno nello specifico eventuali modifiche al presente articolo.

3. Gli studenti in possesso di requisiti di accesso che danno diritto all’ammissione diretta all’Accademia, possono chiedere il passaggio a qualunque altro indirizzo di studio secondo le modalità precisate al comma 2. Per gli studenti ammessi previo superamento di prove di accesso, le strutture didattiche definiranno i meccanismi di passaggio da un indirizzo ad un altro nonché le eventuali prove di ammissione. Meccanismi di passaggio e prove di ammissione saranno recepite nel Manifesto degli Studi.

Art. 23. Riconoscimento degli studi pregressi

1. È consentita la presentazione di apposita istanza di riconoscimento degli studi pregressi allo studente che si trova in una delle seguenti condizioni:

  1. in possesso di titolo universitario;

  2. in possesso di titoli accademici conseguiti all’estero;

  3. in possesso di titoli equipollenti agli studi universitari o accademici.

2. L’eventuale riconoscimento deve avvenire mediante:

  1. presentazione della certificazione ufficiale del titolo conseguito con l’indicazione degli esami di profitto sostenuti;

  2. presentazione dei programmi didattici di ogni disciplina oggetto di esame di profitto;

  3. presentazione della certificazione ufficiale dell’istituzione equipollente di provenienza.

3. Il riconoscimento può avvenire mediante:

  1. la convalida totale o parziale dei crediti acquisiti in determinate discipline o attività didattico-formative eguali o affini a quelle previste dai piani di studio dell’Accademia, con il riconoscimento della votazione riportata nei relativi esami di profitto;

  2. la convalida parziale dei crediti acquisiti in determinate discipline o attività didattico-formative, senza convalida dell’esame di profitto conseguito, con l’obbligo di completare gli insegnamenti per le parti mancanti e sostenere i relativi esami di profitto sostitutivi della votazione precedentemente conseguita.

4. Esami e crediti formativi conseguiti in attività Socrates/Erasmus e in scambi internazionali oggetto di convenzione vengono riconosciuti interamente ed entrano a far parte del curriculum accademico dello studente.

5. Ogni riconoscimento deve essere confermato dal Direttore del Dipartimento e/o dal Consiglio Accademico (o da una struttura da questi delegata).

Art. 24. Sospensione e interruzione temporanea degli studi

1. Lo studente può richiedere la sospensione degli studi per uno o più anni per iscriversi e frequentare corsi di studio presso Accademie straniere ovvero nel caso di ammissione ad altro corso di Specializzazione o di Dottorato di ricerca.

2. Lo studente ha, inoltre, la facoltà di sospendere gli studi per l’intero anno accademico nel caso di maternità, ricovero ospedaliero superiore a quattro mesi continuativi o in caso di gravi cause documentate e dimostrabili. Nel periodo di sospensione degli studi lo studente non ha obbligo di versamento di tasse e contributi accademici e non può sostenere alcun tipo di esame di profitto.

3. Oltre a quanto previsto dai commi 1. e 2., lo studente ha facoltà di interrompere gli studi. Qualora intenda esercitare successivamente i diritti derivanti dalla condizione di studente deve presentare domanda al Direttore dell’Accademia allegando:

  1. curriculum accademico svolto;

  2. versamento di una quota di tasse e contributi, stabilita dal Consiglio Accademico e dal Consiglio di Amministrazione, per ogni annualità di interruzione di studi;

  3. versamento di tasse, contributi ed oneri dovuti per l’anno accademico in cui viene presentata la domanda (qualora l’interruzione degli studi superi i tre anni l’amministrazione dell’Accademia potrà definire una somma di rientro forfetaria che tenga conto della fascia di reddito dello studente).

Art. 24/1. Rinuncia agli studi

1. Lo studente può rinunciare in qualsiasi momento agli studi accademici intrapresi ed immatricolarsi ex novo al medesimo o ad altro corso.

2. La rinuncia agli studi ha carattere irrevocabile e deve essere manifestata per le vie formali in modo esplicito, senza condizioni o clausole limitative.

3. Lo studente che abbia rinunciato agli studi può ottenere le certificazioni relative alla carriera accademica percorsa con la specificazione formale dell’inefficacia della carriera a seguito della rinuncia.

Art. 24/2. Decadenza della qualifica di studente 

1. Lo studente che non abbia rinnovato l’iscrizione al corso di studi accademici per cinque anni decade dalla qualifica di studente.

2. Decade dalla qualifica di studente anche lo studente che, pur avendo regolarmente rinnovato l’iscrizione al corso di studi in qualità di studente fuori corso, non abbia tuttavia superato esami di profitto per l’anno in corso.

3. Lo studente decaduto ha comunque diritto al rilascio di certificazioni attestanti gli atti della carriera accademica compiuti. Tali certificazioni debbono contenere l’informazione sulla decadenza nella quale è in corso lo studente.

4. Lo studente decaduto può immatricolarsi ex novo ai corsi accademici, previo superamento delle prove di ammissione, ove previste, e senza l’obbligo di pagamento di tasse e contributi arretrati.

5. La decadenza non si applica allo studente che abbia superato tutti gi esami di profitto e sia in debito unicamente della prova finale di Diploma; in questo caso lo studente dovrà regolarizzare la sua posizione con il versamento di tasse e contributi arretrati.

Art. 24/3. Cessazione della qualifica di studente

1. La qualifica di studente iscritto all’Accademia cessa per:

  1. conseguimento del titolo di studio;

  2. trasferimento ad altra Accademia;

  3. rinuncia agli studi;

  4. decadenza.

Capo III - TITOLI ACCADEMICI

Art. 25 Rilascio dei Diplomi accademici

1. I titoli di studio aventi valore legale conferiti dall’Accademia di Belle Arti di Brera vengono rilasciati dal Direttore.

2. Le pergamene rappresentative del titolo finale vengono sottoscritte, oltre che dal Direttore, anche dal Direttore amministrativo. Le autorità preposte alla firma dei diplomi sono quelle in carica alla data del rilascio dei diplomi stessi.

Art. 25/1. Riconoscimento di titoli accademici stranieri

1. Quando il titolo straniero di cui si chiede il riconoscimento è previsto da specifici accordi internazionali che contemplano l’equiparazione dei titoli dei due paesi, l’Accademia procede al riconoscimento mediante semplice istruttoria diretta ad accertare la sussistenza delle condizioni previste dall’accordo ed all’emanazione di decreto direttoriale di riconoscimento a condizione che il piano di studi non sia difforme per un numero di discipline superiore ad un terzo. In questo caso l’ammissione avverrà con l’identificazione delle discipline e dei crediti suppletivi da acquisire.

2. In tutti i casi in cui non ricorra la situazione di cui al comma 1, il riconoscimento viene effettuato dall’Accademia attraverso procedimento di valutazione discrezionale dei programmi dettagliati inerenti le singole attività didattiche e formative delle quali si chiede il riconoscimento.

3. Le domande di riconoscimento possono essere presentate al Direttore didattico in qualunque periodo dell’anno.

4. L’interessato al riconoscimento di titolo straniero è tenuto a presentare, oltre al titolo straniero in originale e in traduzione in lingua italiana, altri documenti di rito:

  1. certificazione degli esami di profitto sostenuti con l’indicazione della valutazione conseguita e gli eventuali crediti formativi acquisiti;

  2. programmi dettagliati degli insegnamenti svolti e di ogni altra attività didattico-formativa seguita;

  3. il titolo di Scuola superiore che ha consentito l’iscrizione all’Accademia.

5. Apposita Commissione di valutazione, designata dal Consiglio Accademico, provvede all’esame delle domande ed alla stesura della relazione di riconoscimento o meno dell’equipollenza del titolo. Il Consiglio Accademico delibera in via definiva il provvedimento; il Direttore emana il decreto di riconoscimento dell’equipollenza.

6. Qualora il riconoscimento dell’equipollenza non abbia acquisito parere favorevole, il Consiglio Accademico può pronunciarsi in favore di un riconoscimento parziale del curriculum degli studi.

Art. 25/2. Rilascio di titoli congiunti

1. L’Accademia, previa autorizzazione ministeriale, può rilasciare titoli congiunti con altre istituzioni accademiche, universitarie o dell’Alta Formazione Artistica e Musicale italiane o straniere.

2. L’Accademia definisce le modalità didattico-organizzative e le procedure amministrative per il mutuo riconoscimento degli insegnamenti, delle attività formative e dei relativi CFA con le altre istituzioni di cui al comma 1 ai fini del conferimento di un titolo unico avente il medesimo valore per l’Accademia e le altre istituzioni, mediante opportune convenzioni approvate dal Consiglio di Amministrazione su parere favorevole del Consiglio Accademico.

3. Il titolo viene conferito dalle Accademia convenzionate, dietro autorizzazione ministeriale, e rilasciato, congiuntamente, dai rispettivi Direttori o vertici accademici.

Art. 25/3. Certificazioni dei titoli di studio

1. Al conseguimento del titolo di studio viene rilasciato all’interessato il Diploma accademico di I livello, di II livello, di Specializzazione, di Corso di Dottorato di Ricerca (PhD) e di Master accademico in originale. Quale supplemento al Diploma l’Accademia rilascia certificazione che riporta, secondo modelli conformi a quelli adottati dai Paesi europei, le principali indicazioni relative al “curriculum” specifico seguito dallo studente per il conseguimento del titolo. Ogni certificazione sarà accompagnata da un “Diploma Supplementare” contenente il curriculum degli studi.

Capo IV- Sanzioni disciplinari a carico degli studenti

Art. 26. Sanzioni disciplinari

1. Spetta al Direttore ed al Consiglio Accademico la giurisdizione disciplinare sugli studenti che viene esercitata anche per fatti compiuti dagli studenti al di fuori della sede dell’Accademia quando essi siano riconosciuti lesivi della dignità e dell’onore dell’istituzione senza pregiudizio delle eventuali sanzioni di legge.

2. Le sanzioni che possono essere comminare al fine di mantenere la disciplina, sono le seguenti:

  1. ammonizione;

  2. interdizione temporanea da uno o più corsi;

  3. sospensione da uno o più esami di profitto per un determinato periodo;

  4. espulsione temporanea dall’Accademia, fino ad un massimo di tre anni, con conseguente perdita degli appelli d’esame;

  5. radiazione dell’Accademia.

3. Le sanzioni di cui alla lett. a. del precedente comma vengono applicate dal Direttore, previa audizione dello studente. Le sanzioni di cui alle lett. b.,c.,d.,e., spettano al Consiglio Accademico a seguito relazione del Direttore.

4. Nei casi previsti di cui alle lett. b., c., d. ed e., lo studente deve essere informato del procedimento disciplinare a suo carico almeno dieci giorni prima di quello fissato per la seduta del Consiglio Accademico, al quale può presentare memoria difensiva scritta o chiedere audizione.

5. Le deliberazioni del Consiglio Accademico vengono rese esecutive dal Direttore con proprio decreto.

6. Le sanzioni disciplinari vengono registrate nella carriera accademica dello studente.

7. La radiazione dall’Accademia comporta la comunicazione dell’addebito alle altre istituzioni accademiche statali.

Titolo XII. DIRITTO ALLO STUDIO

Art. 27. Diritto allo studio

1. L’Accademia persegue l’obiettivo di agevolare l’acceso agli studi accademici e di agevolare la fruizione dei servizi didattici da parte degli studenti capaci e meritevoli mediante l’organizzazione di servizi didattici integrativi e un insieme di interventi anche di natura economica.

2. L’Accademia provvede all’attuazione delle norme sul diritto allo studio previste dalla legislazione vigente in collaborazione con l’Ente Regionale per il Diritto allo Studio Universitario e con gli enti a ciò preposti.

3. L’Accademia disciplina le modalità di concessione di borse di studio di cui al comma 1 del presente articolo per le seguenti categorie di borsisti:

  1. aiuto tecnici di laboratorio e aiuto tecnici dei servizi;

  2. studenti iscritti Corsi di Specializzazione;

  3. studenti iscritti a Corsi di Dottorato di Ricerca (PhD);

  4. corsi di ricerca post-Dottorato.

4. La regolamentazione di cui al presedente comma viene approvata dal Consiglio Accademico, sentiti i Consigli delle strutture didattiche interessate ed inviata al Consiglio di Amministrazione per quanto di sua competenza. Viene emanata con decreto direttoriale.

Art. 28. Studenti diversamente abili 

1. L’Accademia garantisce la partecipazione alle attività didattico-formative agli studenti diversamente abili ponendo in essere tutte le misure necessarie al pieno esercizio del diritto allo studio per tale categoria di studenti.

 

Titolo XIII. COMUNICAZIONE E PUBBLICITA’

Art. 29. Comunicazione

1. L’Accademia, sentite le strutture didattiche interessate, adotta opportune modalità d’informazione dei propri servizi didattici come strumento di orientamento e tutorato degli studenti, di coinvolgimento degli utenti e di trasparenza degli atti e dei procedimenti.

2. Il Consiglio Accademico, su proposta del Servizio di tutorato e orientamento, adotta ogni anno accademico un piano della comunicazione esterna ed interna in modo da rendere agevole il reperimento delle informazioni da parte dell’utenza reale e potenziale.

3. Le informazioni vengono fornite mediante:

  1. comunicazioni scritte a cura degli uffici dell’Accademia;

  2. comunicazioni a mezzo di pubblicazioni curate dal Servizio tutorato e orientamento;

  3. comunicazioni mediante mezzi d’informazione di massa a cura della Direzione e della Presidenza dell’Accademia;

  4. comunicazioni per via telematica a cura del Servizio tutorato e orientamento.

 

Titolo XIV. MODIFICHE ED INTEGRAZIONI

Art. 30. Modifiche ed integrazioni

1. I Dipartimenti, le Scuole, i Corsi e la Consulta degli Studenti possono proporre al Consiglio Accademico modifiche ed integrazioni del presente Regolamento. La delibera sulle integrazioni richiede la maggioranza semplice degli aventi diritto al voto. La delibera tendente a modificare uno o più articoli richiede la maggioranza qualificata di due terzi degli aventi diritto al voto. Le modifiche e le integrazioni del presente Regolamento hanno effetto previa approvazione da parte del Ministero.

2. Per qualsiasi argomento non contemplato dal presente Regolamento si fa riferimento alla Statuto dell’Accademia.

3. Il presente Regolamento entra in vigore all’atto della pubblicazione all’Albo di Istituto.

 

TABELLA A

Dipartimento di Arti Visive

 

Scuola di Pittura

 

Corso di diploma accademico di primo livello in Pittura

 

 

Corso di diploma accademico di secondo livello in Arti Visive indirizzo Pittura

 

Scuola di Scultura

 

Corso di diploma accademico di primo livello in Scultura

 

 

Corso di diploma accademico di secondo livello in Arti Visive indirizzo Scultura

 

Scuola di Decorazione

 

Corso di diploma accademico di primo livello in Decorazione

 

 

Corso di diploma accademico di secondo livello in Arti Visive indirizzo Decorazione

 

Scuola di Grafica

 

Corso di diploma accademico di primo livello in Grafica

 

 

Corso di diploma accademico di secondo livello in Arti Visive indirizzo Grafica

 

 

 

Corso di diploma accademico di secondo livello in Teoria e pratica della terapeutica artistica

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dipartimento di Progettazione e Arti Applicate

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Scuola di Scenografia

 

Corso di diploma accademico di primo livello in Scenografia

Corso di diploma accademico di secondo livello in Scenografia indirizzo Teatro

Corso di diploma accademico di secondo livello in Scenografia indirizzo Costume per lo spettacolo

Corso di diploma accademico di secondo livello in Scenografia indirizzo Cinema e tv

Corso di diploma accademico di secondo livello in Scenografia indirizzo Teatro di figura *

Scuola di Progettazione Artistica per l’impresa

Corso di diploma accademico di primo livello in Progettazione Artistica per l’impresa

Corso di diploma accademico di secondo livello in Product design

Corso di diploma accademico di secondo livello in Fashion design

Scuola di Nuove Tecnologie dell’arte

 

Corso di diploma accademico di primo livello in Nuove tecnologie dell’arte

Corso di diploma accademico di secondo livello in Nuove tecnologie dell’arte indirizzo arti multimediali interattive e performative

Corso di diploma accademico di secondo livello in Nuove tecnologie dell’arte indirizzo arti multimediali del cinema e del video

Corso di diploma accademico di secondo livello in Nuove tecnologie dell’arte indirizzo arti multimediali delle reti net-art

 

Corso di diploma accademico di secondo livello in Fotografia

Scuola di Restauro

 

Corso di diploma accademico di secondo livello a ciclo unico di durata quinquennale in “Restauro”, abilitante alla professione di “Restauratore dei beni culturali”

 

PFP1 – Materiali lapidei e derivati; superfici decorate dell’architettura **

 

PFP2 – Manufatti dipinti su supporto ligneo e tessile. Manufatti scolpiti in legno. Arredi e strutture lignee. Manufatti in materiali sintetici lavorati, assemblati e/o dipinti

 

PFP5 – Materiale librario e archivistico; manufatti cartacei e pergamenacei; materiale fotografico, cinematografico e digitale.   

 

 

Dipartimento di Comunicazione  e didattica dell’arte

Scuola di Comunicazione e valorizzazione del patrimonio artistico contemporaneo

Corso di diploma accademico di primo livello in discipline della valorizzazione dei beni culturali

Corso di diploma accademico di secondo livello in comunicazione creativa per i beni culturali indirizzo comunicazione espositiva

Corso di diploma accademico di secondo livello in comunicazione creativa per i beni culturali indirizzo applicazioni digitali per i beni culturali

Scuola di Didattica dell’arte

Corso di diploma accademico di primo livello in Comunicazione e didattica dell’arte

Corso di diploma accademico di primo livello in Didattica dell’arte indirizzo Visual cultures e pratiche curatoriali

Corso di diploma accademico di primo livello in Didattica dell’arte indirizzo Didattica multimediale

 

* corso non attivato nell’a.a. 2012/2013

**corso in attesa di parere di conformità

Decreto Direttore adozione modifica Regolamento didattico - D.D.G. 970/2024